Olinto di Gini, un Recioto oltre i confini1 min read

Durante la visita alla cantina Gini non ho saputo resistere all’acquisto di una delle poche centinaia di bottiglie prodotte del loro Recioto di Soave spumante metodo classico. Come resistere alla curiosità di assaggiare una delle sperimentazioni più coraggiose del panorama veneto?

Olinto – Mani di Fata 2006, Recioto di Soave docg Spumante Metodo Classico, affinato sui lieviti per oltre dieci anni.

Un vino raro, radicale, che nasce da Garganega appassita naturalmente, in parte botritizzata, e da una visione fuori dal tempo. Al naso si apre con intensi richiami a miele di castagno, scorza d’arancia, caramella d’orzo, frutta secca, resine e una nota balsamica che già anticipa la complessità del sorso. La spuma non è proprio sottilissima, ma cremosa, e accompagna una dolcezza mai stucchevole, bilanciata da una freschezza viva e vegeta.

Ma è il finale a lasciare il segno: una sfumatura medicinale, austera, che può spiazzare ma invita a riflettere. Non è un vino immediato, ma un’esperienza che chiede attenzione, tempo, predisposizione all’ascolto. E forse anche una compagnia con cui evitare il silenzio.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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