Nuovo accordo Australia Unione Europea: siamo a posto!2 min read

Leggendo le regole generali del nuovo accordo del settore vino tra Australia e UE (il precedente era del 1994) mi è venuta in mente la famosissima battuta di Cyrano mentre Cristiano e Rossana amoreggiano: “l’amore pranza ed io, come Lazzaro, raccolgo le briciole nel buio”.

In questo caso purtroppo le briciole sono per gli italiani perché, udite udite, nell’accordo stipulato gli australiani non potranno più utilizzare i  seguenti  nomi di denominazioni europee: Champagne, Porto, Bourgogne, Bourgogne Blanc, Chablis, Graves, Manzanilla, Mosel, Sauternes, Cherry e… Marsala. Inoltre  non potranno utilizzare termini come ”Fino”, ”Claret”, ”Oloroso”, ”Spatlese”, ”amontillado e ”Auslese”(tutto questo, devo ancora capirlo, non so se riguarda tutta la loro produzione o solo quella esportata). Comunque gli australiani dovranno smetterla di prendere a prestito i nomi di altre denominazioni famose: smetteranno, per esempio  di fare vini spumanti chiamati Champagne e vini fortificati e/o dolci denominati  Porto o Sauternes.
Una bel numero di denominazioni, alcune importantissime commercialmente e non solo, saranno libere dal fardello del falso nome australiano. In questo bel pranzo, dove tutti (Francia, Spagna, Portogallo, Germania) si sono serviti a più non posso sdoganandosi fior di denominazioni,  la briciolina Marsala fa veramente tristezza. Tutti noi infatti sappiamo che la causa scatenante della crisi storica in cui si dibatte questa denominazione è dovuto alle decine, alle centinaia di  milioni di bottiglie di marsala australiano che invadono l’universo mondo. Da domani quindi i produttori di Marsala saranno liberi di poter nuovamente invadere il mercato con i loro vini…..o no?
Ma Certo che no! Anche se da un punto di vista di pura correttezza commerciale ottenere l’utilizzo esclusivo del termine marsala è cosa buona e giusta, ciò non servirà a spostare di una virgola la situazione commerciale e produttiva di questo grande vino decaduto. Ci sarà sicuramente qualcuno che si farà bello per questa “importante vittoria” ma (e spero proprio di sbagliarmi) non servirà a vendere una sola bottiglia di Marsala in più.
Tutti i Cyrano di Marsala sono avvisati.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE