Non ricordo chi ha detto che la vita è, in fondo, un lento perdere le cose importanti.
Vittorio Contini Bonaccossi non era una cosa, era un grande uomo e un carissimo amico. Una persona estremamente gentile, colta, equilibrata, in un mondo sempre più spigoloso, maleducato, difficile.
E’ morto stanotte, quando il male incurabile che lo accompagnava da qualche anno, lo ha convinto a mollare.
Mollare in gergo marinaro vuole dire “sciogliere un legame o un nodo, si mollano i cavi lasciando libera la nave di andare” e sono sicuro che, ovunque lui sia, ha mollato da poco gli ormeggi e si sta godendo un viaggio infinito sulla barca che ha sempre sognato.
Magari nella stiva avrà tante belle bottiglie di Capezzana Vigna di Trefiano, quella che lui riteneva (a ragione) il suo vigneto tra i tanti, bellissimi, di Capezzana e mentre pensa alla bottiglia che stapperà stasera, ecco che spunta il suo sorriso, quello che gli rendeva la bella faccia ancora più dolce.
Vittorio Contini Bonaccossi non ha voluto nessuna cerimonia, non ha voluto lasciare dietro di sé altro che polvere, quella che il vento può portare verso il mare e il mare può cullare o innalzare fino al cielo.
In altre parole, niente cerimonie, niente celebrazioni ma solo ricordi belli, bellissimi, quelli che ho delle tante volte in cui ho ammirato la sua pacatezza, il suo ironico grande equilibrio, condividendo con lui bottiglie eccezionali.
Adesso non mi rimane che condividere con la sua famiglia, i fratelli, le sorelle, i suoi cari, una bottiglia di Capezzana e una, anzi due, anzi parecchie lacrime.
Che il vento e il mare ti portino dove vuoi.
Ciao Vittorio