Morellino del Cuore a Scansano3 min read

Tra i vari premi che i consorzi italiani organizzano questo di Morellino del Cuore, creato da Roberta Perna e Antonio Stelli, si posiziona nella categoria “parecchio divertenti e formativi ”. Divertente perché il gruppo di giornalisti convocati per l’assaggio (Luciano Pignataro, Leonardo Romanelli, Alessandra Piubello, Maurizio Valeriani, Elena Erlicher e il sottoscritto) hanno creato la giusta amalgama tra competenza e goliardia, formativo perché ognuna delle quattro categorie in cui erano divisi i vini (Annata, Intermedio- il futuro Superiore-, Riserva e vecchie annate), che abbiamo degustato rigorosamente bendati,  ci hanno presentato sfaccettature precisi di questo vino maremmano che negli anni ha cambiato il suo cromosoma passando da sangiovese rustico e difficile a vino armonico, piacevole ma con le carte in regola per poter invecchiare.

Dato che si parla di Morellino del Cuore vi dirò “cuore in mano” come ho visto queste quattro categorie.

Il Morellino annata, sia 2024 che 2023, è incastonato nel mio cuore: rosso piacevole, profumato, con corpo equilibrato, alcol mai fuori dalle righe e tannicità presente ma mai eccessiva. Un vino da bere ora senza problemi, molto gastronomico e che può maturare per qualche anno senza perdere il suo appeal. Lo metto al centro del mio cuore.

Quello che sarà il futuro Morellino Selezione merita un discorso più approfondito che poi sfocerà nella riserva. Se il Superiore sarà un Morellino “più spinto” rispetto al base, quindi con più estrazione, tannino e magari uso di legno, il rischio è di fare un “morellone” che perde una strada comunque precisa e positiva e si avventura su una via impervia. In altre parole, andando dietro anche a quanto degustato, se il Superiore sarà un vino più potente, corposo, alcolico e “aiutato” dal legno vedo dei problemi nel suo futuro, ma se si baserà su equilibrio, profumi giovani e intensi, un corpo leggermente più muscolare allora sarà un grande successo. Questa tipologia per adesso non la metto al centro del cuore ma, diciamo, nel ventricolo destro.

I vini degustati

Il Morellino Riserva, anche se negli anni ha perso quelle punte alcoliche e tanniche che lo rendevano anacronistico, è comunque dei quattro il vino più lontano dal mio cuore. Spesso il legno è dosato male e squilibri generali dovuti a voglia di concentrazioni eccessive,si ritrovano abbastanza spesso. Di buoni e ottimi ce ne sono, per carità, ma la media parla di astringenze e alcol non domati.

Le vecchie annate hanno dimostrato che il Morellino di Scansano può invecchiare benissimo ma attenzione, non ho detto il Morellino di Scansano Riserva. Lo preciso perché il migliori per me è stato un Morellino d’annata: questo dimostra che non c’è bisogno, per invecchiare bene, di fare un grosso vino, ma un Morellino di Scansano equilibrato perché il sangiovese (e il merlot e il cabernet sauvignon) di queste terre può essere molto elegante ma può “sfuggire di mano” facilmente.

Questi sono i miei commenti “col cuore in mano” ma eravamo una commissione e dovevamo selezionare 3 vini per le prime 3 categorie e uno per le vecchie annate: alla fine i vini qua sotto sono i 10 “Morellino del Cuore” 2025, che verranno presentati in varie cene in giro per l’Italia.

i dieci Morellino di Scansano del Cuore 2025 con il direttore del Consorzio Alessio Durazzi

Categoria Annata

Cantina Vignaioli di Scansano Roggiano Bio 2023

Tenuta Agostinetto La Madonnina 2023

Poggio Argentiera Bellamarsilia 2023

Categoria Intermedio

Provveditore Provveditore 2023

Le Rogaie Forteto 2022

Terenzi Purosangue 2022

Categoria Riserva

Belguardo Bronzone 2021

Bruni Laire 2021

Roccapesta Roccapesta Riserva 2021

Categoria Vecchia Annata

Fattoria di Magliano Heba 2006

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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