Meredith Kercher e Libero Masi: che tristezza!1 min read

Oggi non si poteva guardare la televisione, accendere la radio o leggere un giornale senza che l’occhio cadesse su articoloni riguardanti il processo di Perugia e la sua conclusione. Anche se sono vecchio non mi sono ancora abituato alle assurde stranezze della nostra società definita civile, e quindi non ho potuto fare a meno di incazzarmi di brutto pensando a quanti fiumi di inchiostro sono stati spesi per questo processo senza praticamente colpevoli rispetto al misero rigagnolo dedicato all’omicidio di Libero Masi e di sua moglie(vedi).

Capisco che ci sono notizie di serie A e notizie di serie Z ma tutto questo, per me, non giustifica come il letterale scannamento di due persone, avvenuto in un silenzioso paesino abruzzese dove non si muove foglia senza che tutti lo sappiano non solo sia rimasto insoluto(sino all’archiviazione del caso) ma non abbia minimamente colpito l’opinione pubblica.

Vabbè, le due vittime non erano giovani, non c’erano risvolti sessuali, la famiglia Masi non dispone di grandi capitali per catalizzare i media ed accaparrarsi avvocati di grido, ma è mai possibile che per cinque anni  nessuno abbia trovato uno straccio di prova per andare avanti nelle indagini e soprattutto nessun giornale e/o giornalista abbia tenuta desta l’attenzione su questo caso?

Sono triste ed incazzato. Da una parte una ragazza è stata uccisa e, dopo aver  speso fiumi di denaro e fiumi di parole l’unico colpevole e forse l’unico che non poteva pagarsi avvocati coi controfiocchi; dall’altra ci sono due morti ammazzati di cui non frega niente a nessuno ed a  cui nessuno sente il bisogno di dare giustizia.

La giustizia è uguale per tutti?

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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