L’orizzontale in verticale/ al Sangiovese non fa male2 min read

Il mondo del vino sembra sconvolgere le certezze matematiche: dopo l’aritmetica rivoluzionaria di Robert Parker secondo la quale si quantifica il giudizio sul vino in centesimi ma in ogni caso qualsiasi numero sotto a cinquanta vale zero, anche la geometria viene distorta dal concetto dell’ orizzontale-verticale, una pratica di degustazione magari difficile da organizzare ma portatrice di interessanti risultati.

Ne abbiamo avuto un esempio il 21 settembre a Firenze per una delle degustazioni offerte da Wine Town, manifestazione alla terza edizione che sembra aver consolidato una sua identità e che ha offerto piacevolezze adeguate alla città.

L’ abile regia di Davide Bonucci a nome del suo Enoclub Siena ha messo sul palco una bella batteria di vini per testare dodici notevoli espressioni di Sangiovese toscano, disposte in orizzontale (quattro aziende di cui confrontare lo stesso millesimo) ma assaggiabili tutte anche in verticale (annate ’98, ’99 e 2001). Divertente il gioco e interessanti gli interventi dei tre produttori presenti nell’ imponente salone del Palagio di Parte Guelfa.

È chiaro che ci si è basati su bottiglie fornite direttamente dalle aziende e pertanto prive di sorprese, comunque la personalità dei vini è uscita fuori in modo netto. Molto vivi e profondi i Montevertine di Montevertine, aromatici e rotondi i Bibbiano del cru Montornello, austere e ben persistenti le Riserve di Badia a Coltibuono, densi e affascinanti nella lenta apertura dei profumi i Brunello di Marroneto.

Anche il diverso profilo delle annate è riuscito evidente: il ’99 è sembrato il più gradito dalla sala probabilmente per il consistente equilibrio, confermandosi una delle opzioni più soddisfacenti se si vuole stappare oggi un sangiovese di livello (avendo avuto cura e fortuna nella conservazione). Il ’98  è annata certamente minore, comunque i nostri campioni  hanno offerto un bello slancio anche se più eterei negli aromi. I 2001 hanno presentato buona complessità e sembrano essere in ottima forma per durare (ammesso che se ne trovi).

Tracciando diagonali fra i bicchieri si è rischiato di confondere il tempo con lo spazio, ma la sfiziosa evoluzione dei profumi nei bicchieri al passare dei minuti ha reso l’ orizzontale-verticale un puzzle raccomandabile a tutti, avendo la fortuna di mettere insieme le bottiglie giuste.

Alessandro Bosticco

Sono decenni che sbevazza impersonando il ruolo del sommelier, della guida enogastronomica, del giornalista e più recentemente del docente di degustazione. Quest’ultimo mestiere gli ha permesso di allargare il gioco agli alimenti e bevande più disparati: ne approfitta per assaggiare di tutto con ingordigia di fronte ad allievi perplessi, e intanto viene chiamato “professore” in ambienti universitari senza avere nemmeno una laurea. Millantando una particolare conoscenza degli extravergini è consulente della Nasa alla ricerca della formula ideale per l’emulsione vino-olio in assenza di gravità.


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