L’espresso licenzia il gruppo guida vini: ovvero il cimitero degli elefanti2 min read

La notizia, nel nostro piccolo mondo, è di quelle grosse. L’Espresso ha deciso di azzerare l’intera redazione della guida Vini. Fuori Gentili e Rizzari, dentro Grignaffini e Paolini. Assieme a Ernesto e Fabio, fuori anche tutti i collaboratori: da Gravina a Zanichelli, da Falcone a Pardini, a Gorgoni e compagnia.

 

I motivi ancora non si sanno ma probabilmente saranno correlati alle vendite, che non sono mai decollate a livelli importanti.

 

Aldilà della notizia e della solidarietà a degli amici e colleghi che stimo tantissimo, c’è la cruda realtà di questo settore, che non riesce più ad esprimere una guida vini che riesca ad incidere veramente nel mondo degli appassionati di vino.

 

Con Gentili,  Rizzari e compagnia, forse il mondo delle guide cartacee che conoscevamo praticamente finisce, lasciando sul terreno una serie di elefanti e elefantini che lentamente si stanno avviando verso il loro personale cimitero.

 

Cerchiamo di guardare avanti: proprio ieri leggevo un bellissimo articolo di Paolo De Cristofaro (vedi) sulla condizione della critica enogastronomica in Italia ed oggi ne troviamo la lampante conferma, con un gruppo sostituito da un altro più o meno della stessa età  e della stessa estrazione culturale.

Un avvicendamento che non profuma di gioventù, di fresca rivoluzione, ma sembra solo il colpo di coda di una pubblicazione che incolpa l’allenatore (che ha fatto comunque un lavoro serio e importante)  del fatto che la gente non vada più allo stadio.

 

Oramai il vero stadio in cui giocare la partita della critica enologica è sul web e per fare questo occorrono idee nuove, voglia di rischiare e soprattutto voglia di aprirsi al mondo, attraverso l’uso della lingua inglese, per rivolgersi non solo a chi pesca ( e sono sempre meno) nello stagno di casa.

 

Ripeto, prima o poi (la mia paura è prima) tutte le guide cartacee, precedute o seguite a breve dai giornali di settore, arriveranno al loro cimitero degli elefanti: sta a noi giornalisti del settore non farci trasportare verso una fine silenziosa ma muoversi fin da ora verso  un futuro magari non radioso ma sicuramente degno di essere vissuto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “L’espresso licenzia il gruppo guida vini: ovvero il cimitero degli elefanti2 min read

  1. Non credo che sia un effetto della digitalizzazione, anche se fabio e Ernesto in effetti non sono mai stati particolarmente attivi nelle pubbliche relazioni e nei social.
    Accade semplicemente che nel giornalismo, come nella vita, chi SA è subordinato a chi HA.
    Amicizie, conoscenze, sponde politiche, tutto fa brodo.
    Ma il vero problema è che è finita l’epoca della informazione professionale, intesa come mestiere pagato. Oggi per avere spazi dalle case editrici poco importa la tua cultura, generale e specifica. Poco conta il tuo naso o il tuo palato. Devi prima di tutto COSTARE POCO, meglio se a gettone, per cui devi avere un tuo reddito personale, altrimenti non ci campi. Come scrive Paolo De Cristofaro.
    Aggiungiamoci la esterofilia dilagante, e il nostro provincialismo, per cui capita che parvenu di paese (purchè estero) avvezzi a bere cocacola con ghiaccio che sa di cloro sono omaggiati e riveriti assai più di quanto sia mai accaduto a Gino Veronelli, e il mix è completo

  2. Non fa piacere, conosco un paio di redattori di cui ho molta stima, anche se non ho mai comprato una guida, neanche di Veronelli. Ma credo che il direttore responsabile (che in redazione del mio quotidiano negli anni ’70 chiamavamo “Re Cestino”, ruolo tuo qui e di Maurizio Taglioni in Lavinium.com…) sia stato folgorato sulla via di Damasco. Se son rose fioriranno. Io credo che ogni cambiamento sia una chance, non si devono temere i cambiamenti, mai, ma svolgervi un ruolo attivo. Da parte mia un sincero ringraziamento a chi se ne va e il dovuto in bocca al lupo a chi ha passato il testimone.

  3. Troppo forte ora il copiaincolla lo si fa anche sui commenti! Dei due precedenti uno già  letto altrove 🙂 Analisi giusta Carlo, si tratta di mantenere in vita il gioco per far divertire il manovratore ma per quanto riguarda fare informazione non si tratta di un cambio di passo, oggi sempre più necessario in questo settore

  4. Leonardo Romanelli, il mio lo puoi leggere in tutti i post che riguardano la stessa cosa, perché ho una posizione unica per tutti e non la nascondo a nessuno. Copioincollo le mie stesse parole e non quelle di altri, per evitare di dire bianco qui, grigio là  e nero altrove. Preferisci che continui in questo modo con la dovuta coerenza, oppure che cambi magari qualche cosà¬, a tuo esclusivo piacimento?

  5. spero Il “cambio di passo” non significhi cambiare rotta per essere un po’ più indulgenti con le cantine italiane più blasonate. Ho dato una mano a questa guida fin dai tempi di Alessandro Masnaghetti, prima direttamente e poi indirettamente, conosco personalmente molti del gruppo e sono sempre stato convinto che fosse il gruppo di assaggiatori migliore a disposizione di una guida in Italia in questi anni; sono convinto che la loro scarsa disponibilità  a scendere a compromessi li abbia penalizzati. Un abbraccio a Ferrnando, Ernesto, Giampaolo, Massimo e Francesco.

  6. D’accordo con chi dice che ai tempi di Masnaghetti la Guida ai vini dell’Espresso era una cosa che faceva piacere leggere. Comunque, Paolini e Grignaffini sono due persone che se scelte da Enzo Vizzari, penso che siano adatti alla causa.

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