“Le stagioni e le uve 2021”: per capire i Colli Orientali del Friuli con le giuste informazioni2 min read

Vi ricordate la vecchia barzelletta di quello che va dall’amico produttore di vino e gli domanda “Come è andata la vendemmia?” Il produttore prontamente risponde “Benissimo!” al che l’amico gli fa notare che aveva detto la stessa cosa anche negli anni passati. Allora il produttore afferma “Ma quest’anno è vero!”

A me è capitato spesso di ricevere questa risposta, più o meno (spesso meno) argomentata, a cui difficilmente sai  controbattere perché ti mancano i dati, perché non vivi su quel territorio, perché non sei agronomo o enologo e non frequenti le cantine “dall’altra parte della barricata”. Magari assaggiando il vino ti fai un’idea che può confermare o meno quanto affermato dal produttore però spesso ti basi solo sul tuo palato e difficilmente riesci ad avere dati precisi su un’annata viticola.

Da 14 anni però nei Colli Orientali del Friuli i dati precisi sull’annata viticola ci sono e sono a disposizione di tutti. Si chiama “Le stagioni e le uve” ed è un libro (disponibile gratuitamente e anche su internet) che con chiarezza e precisione, anche grafica, ti presenta la situazione climatica, fitosanitaria, fenologica dell’annata.

Questo libro, creato e editato dal Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo è  indispensabile per capire come è andata la vendemmia in questa denominazione e l’idea dovrebbe essere seguita anche da ogni altra importante denominazione italiana. Al suo interno potrai trovare con un linguaggio chiaro, reso ancor più chiaro da grafici e da foto (in quante pubblicazioni di facile lettura trovate fotografati i sintomi e le conseguenze della varie patologie della vite? ) l’andamento delle maturazioni per tipologia di uve, le epoche di fioritura, invaiatura, vendemmia, le temperature medie e le piogge mese per mese, le caratteristiche delle uve, dei mosti, dei vini, anche in confronto con lo storico dal 2003.

friuli colli orientali mappa

Tutto questo ripeto, non con parole da testo universitario, ma con una discorsiva chiarezza, quasi da racconto. Vabbè qualche punto è un po’ più ostico ma nell’insieme apri il libro e ti metti a leggerlo come un racconto.

Un’opera del genere, specie con uno storico di una quindicina di annate, è una fonte inesauribile di opportunità e di confronto. Penso, per esempio, a degustazioni di vecchie annate, dove, dati alla mano, si possa capire i perché di invecchiamenti migliori di certe annate rispetto ad altre.

Insomma, è un lavoro certosino e attento che consiglio a tutti di leggere o di consultare, anche per capire cosa voglia dire operare con attenzione su un territorio.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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