La semplicità al potere: Alsace Chasselas 2014 Domaine Schoffit3 min read

Nota soprattutto per i suoi grandi Riesling, Gewurztraminer e Pinot Gris, i cui aromi si esaltano nelle  vendemmie tardive (VT) e nelle opulente selezioni di grains nobles (GN), il vigneto alsaziano comprende anche alcune varietà minori, ma  nient’affatto prive di valore enologico, come l’auxerrois e lo chasselas.

 

Quest’ultimo è una varietà antichissima, forse originaria della Francia, forse-secondo alcuni- della Svizzera : nel Valais lo chasselas è noto come Fendant ed è probabilmente là che dà i risultati migliori.

Certo  la sua presenza in Alsazia è in costante riduzione: appena nel 1969 si contavano 1.001 ettari piantati a Chasselas, mentre 40 anni dopo, nel 2009, ce n’erano solo 97.Meno aromatico delle varietà più pregiate, lo chasselas, denominato  anche Gutedel, è oggi raramente prodotto in purezza, ma fa parte del blend dell’edelzwicker insieme con il sylvaner.

 

Mi è però piaciuto il Vieilles Vignes 2014 del Domaine Schoffit , una proprietà di circa 16 ettari e mezzo, di cui 5,5 in grand cru, sita a Colmar già dalla fine del XVI secolo. Installato nel terroir fortemente ciottoloso della Harth, questo Domaine si allunga da Bergheim a Thann, per produrre i suoi grand cru Sommerberg e Rangen de Thann.

Lo Chasselas Vieilles Vignes , prodotto da una vecchia vigna di circa 75 anni, è un bianco molto piacevole e  “gastronomico” di stupefacente semplicità: di bella freschezza, dalle note di frutti bianchi (soprattutto pesca bianca), erba e  agrumi,  è un vino accattivante, con una gradevole chiusura acidula, e pur tuttavia per nulla banale.

Non è un vino da invecchiare a lungo, ma da cogliere in giovinezza. Il terroir dal quale proviene  ha un microclima particolarmente caldo e secco, con una pluviometria molto bassa ed è situato sul cono di deiezione di un antico corso di acqua di origine glaciale: il suolo è costituito da un substrato ghiaioso-sabbioso miscelato a  depositi alluvionali del Reno, con un’ottima capacità drenante,  che si riscalda rapidamente in primavera, accentuando la naturale precocità maturativa del vitigno.

Nella Harth  il Domaine Schoffit produce anche il suo Riesling Tradition, da una vigna di 40 anni,su graves del quaternario ricoperte di loess. La gamma comprende poi i grand crus Sommerberg, appena a nord di Colmar, e Rangen de Thann, il più meridionale dei grandi crus alsaziani, situato nei comuni di Thann e Vieux-Thann. 

Il suolo di Sommerberg  è costituito da granito e dà vini solitamente più leggeri e meno longevi di quelli di Thann, l’unico suolo vulcanico dell’Alsazia: quest’ultimo è un sito molto pietroso, ma ricco di fessure,  e le radici delle viti vi penetrano in profondità assorbendone i minerali.

E’ in questo terroir, nel cuore di Rangen,  che si trova il gioiello aziendale,  un vigneto monopole, Le Clos Saint-Théobald. Esso deve il suo nome alla Collegiale omonima , originaria del XIII secolo, un tempo frequentatissima dai pellegrini. I Riesling e i Pinot gris di questo cru sono potenti, tannici, naturalmente opulenti e notevolmente longevi.

 

I vini del  Domaine Schoffit sono importati in Italia dalla Tre Archi.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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