La prima DOCG di Puglia al Primitivo Dolce Naturale2 min read

Oramai Il nostro Pasquale vive in simbiosi con il primitivo. Ha fatto anche parte della commissione di assaggio per l’attribuzione della DOCG al Primitivo Dolce Naturale. Ce ne parla in quest’articolo.

 

Media altissima (oltre 87 punti) per il Primitivo Dolce Naturale  nella degustazione fatta dalla commissione ministeriale per l’attribuzione della DOCG. Questa ha  preceduto  di poche ore l’audizione pubblica con cui si è concluso il lungo iter burocratico. L’acquisizione della DOCG è senz’altro un fatto positivo per tutto il comparto e premia quanti hanno creduto in questo particolare prodotto. E’ un riconoscimento del particolare pregio e della rinomanza che negli anni questo vino ha acquisito, grazie ad una concomitanza di fattori naturali e storici.

Sarebbe però  un errore lasciarsi prendere dal facile entusiasmo e  pensare  che la semplice apposizione della fascetta sul collo delle bottiglie, darà da sola maggiore valore aggiunto. Per quel che ne sappiamo nessuna attribuzione di DOCG è servita da sola a far salire le vendite.

L’acquisizione della “G” deve essere interpretata come un ulteriore stimolo a produrre sempre meglio piuttosto che una ratifica di una qualità consolidata. Il pallino, per così dire resta nelle mani dei produttori ed in quelle istituzioni che ad essi si affiancheranno con strategie di mercato capaci di promuovere e valorizzare la nuova Denominazione.
Ci chiediamo però  perché non è stata chiesta la DOCG per il Primitivo “normale”, quello più conosciuto e la cui produzione è sicuramente più diffusa e consolidata.

Si poteva chiedere contemporaneamente il riconoscimento della DOCG per entrambe le tipologie.  Stentiamo a credere che non sia stato fatto per un’ interpretazione errata delle norme ministeriali che regolano tale attribuzione.
Ma questo è ormai un dato di fatto ed occorrerà aspettare chissà quanto per vedere  attribuire la DOCG anche al “normale”, ammesso che nel frattempo la disciplina europea, come è ormai certo, non rimescoli le carte in tavola.

Peccato un’occasione persa!

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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