La fondamentale rivoluzione del “primo” blend tra Primitivo di Manduria e Amarone2 min read

Gli enologi, di vaglia o meno, i rappresentati di prodotti enologici, molti produttori di vino e last but not least, un buon numero di giornalisti del vino, magari con un minimo di esperienza sulle spalle, hanno una certezza che li guida: “Il vino in cisterna ha viaggiato, viaggia e viaggerà!” Di solito dal sud verso il nord, ma spesso anche da sud- est verso nord-ovest, in qualche caso addirittura dal nord verso il centro.

Insomma il segreto di Pulcinella del vino italiano (e non solo, naturalmente), che prima della creazione delle DOC era però prassi comune, è che vini più strutturati viaggiano in cisterna per andare a dare “man forte” a vini più leggeri ma importanti, che non si possono permettere di essere esili e scarichi.

Questa è (o potrebbe essere) frode, direte voi e noi possiamo non solo confermarlo ma potremmo raccontarvi “in camera caritatis” tanti di quei divertenti aneddoti su cisterne “vaganti” da passare più serate in maniera divertente, magari davanti ad un bicchiere di vino di quelli non cisternati.

Bisogna anche puntualizzare che non è frode quando il vino da “aiutare” non è DOC o DOCG o comunque non ha un disciplinare di produzione da rispettare che impone l’utilizzo di uve solo da determinate zone. La prova provata sono i tanti vini in bric che vengono venduti in quantità industriale nei nostri supermercati. Non è il caso di fare nomi, tanto li conoscete tutti grazie anche a pubblicità, televisive o meno, molto convincenti.

Come non è il caso di fare nomi, in questo caso per non fare pubblicità, riguardo all’accordo tra un grosso produttore di Amarone ed un famoso personaggio, produttore di Primitivo di Manduria, che hanno creato e commercializzato, udite, udite, un blend tra questi due vini.

Ora, partendo dal fatto che il segreto di Pulcinella più conosciuto nel mondo riguarda le infinite cisterne di primitivo che (pare, ripeto pare naturalmente!) sono partite negli ultimi 60-70 anni dalla Puglia per rinforzare (anche)  L’Amarone, creare e commercializzare un blend tra Amarone e Primitivo di Manduria potrebbe essere paragonato  a pubblicizzare urbi et orbi una notte di sesso tra Rocco Siffredi e sua moglie.

Ma in realtà in tutto questo battage pubblicitario (del vino, non della nottata di Rocco) c’è una fondamentale rivoluzione che deve essere conosciuta e evidenziata.

Pare che l’imbottigliamento del vino sia avvenuto in Puglia: se così fosse sarebbe la prima volta che una cisterna di Amarone scende al sud per divenire un blend col Primitivo di Manduria. la storia ha bisogno di questi fondamentali passaggi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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