La festa perfetta: A San Donatino tra vini di livello, cibi ottimi e soprattutto amichevole semplicità3 min read

Diciamocelo! siamo invitati a destra e manca, a cene paludate, a “eventi” strombazzati, a serate imperdibili, e spesso la cena, la serata, l’evento si rivela un gran rompimento di zebedei. Tempi infiniti, cibi da dimenticare, vini centellinati da distratti sommelier, rumore, serie di discorsi interminabili e noiosi per presentare dall’assessore al nuovo “iconico” vino e tu incollato a sedie che cominciano a scottare (il famoso effetto zebedei martoriati produce calore) non vedi l’ora che tutto sia finito.

Cari produttori di vino, se avete intenzione di organizzare una cena, una serata, un evento, fate un salto a San Donatino, vicino a Castellina in Chianti, e fatevi consigliare da Maria Cécile Ferré, sorella di Matteo che oggi è a capo di questa piccola ma dinamicissima cantina. Maria Cècile e, scusate se è poco, figlia di Leo Ferré, indimenticabile cantautore monegasco.

Anzi fatevela organizzare da lei, da loro! Sicuramente i vostri invitati mangeranno benissimo, berranno altrettanto bene (noi l’abbiamo fatto!) e soprattutto passeranno una serata rilassata, senza gli stress dei discorsi, dei posti a tavola, del vino centellinato, delle attese, insomma di tutte quelle cose che, una volta tornato a casa ti fanno dire “Ma chi me lo ha fatto fare”.

Ieri sera ho avuto la fortuna di partecipare ad una festa (ormai non si usa più questo termine) a San Donatino e vi garantisco è stata una serata memorabile per vini, cibo e assoluta rilassatezza. Sul vino c’è poco da dire: San Donatino produce ben 16 etichette ma il mio preferito e senza dubbio il Chianti Classico Poggio ai Mori e quando Matteo ha tirato fuori due bottiglie, una del 2009 e una del 2011 (vini fatti da Giulio Gambelli!) per me la serata poteva finire lì perché ho potuto gustare due sangiovese di razza, profondi, eleganti, profumati e estremamente complessi al naso. Anche il Poggio ai Mori 2021 era buonissimo ma queste due chicche gambelliane mi hanno avvicinato al nirvana.

Il nirvana è stato poi raggiunto grazie a quello che Marie Cécile aveva preparato e fatto preparare. Cito tra tutte le prelibatezze delle terrine di campagna da urlo e un tarte tatin salata con i pomodori da assoluta libidine.

Ma dietro a questi piatti (e a molti altri) c’è un piccolo segreto: Marie Cécile è, insieme all’amica Maria Teresa Di Marco, la creatrice del blog di cucina la Cucina di Calycanthus nonché  di una ventina (!) di libri di cucina. Per questo, oltre ad andare a comprarmi i suoi libri ve li consiglio veramente perché alcune ricette le ho provate e godute di persona.

Ma la cosa forse più importante è stata la semplicità con cui la serata (iniziata presto, attorno alle 19.30) è andata avanti, la rilassatezza di sentirsi ospiti e non ospiti obbligati a ricambiare con attenzione (vera o finta che sia) tutto quello che il padrone di casa propone. Il cibo e il vino era disposizione e per il resto potevi parlare (o non parlare) con chi volevi.

Proprio una festa perfetta! Grazie Marie Cècile, grazie Matteo!  

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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