La degustazione per me2 min read

La degustazione per me è immaginare il reale, raccontando con enfasi ciò che per altri appena esiste. È vivere con trasporto ciò che per la maggior parte degli essere umani è solo una bevanda. È animare un oggetto, tradurne la bellezza se c’è, costringendomi al cazzeggio anche quando fuori scoppia l’apocalisse. È silenzio che vale più di mille parole, parole che sono luoghi più dei luoghi stessi, luoghi che appartengono a geografie diverse, autonome. È un grattacapo eccitante, dove ogni approdo nasconde un oltre che non si coglie mai. È la mia evasione, il mio passatempo, il mio gioco d’azzardo.  È una terapeutica pausa dalla disattenzione quotidiana, via d’uscita dalla mia solitudine, lingue nuove da intercettare e tradurre. È un antidoto che combatte la pigrizia sensoriale, bene prezioso in un mondo ormai alieno ai sapori e agli odori. È un’attività che mi obbliga a pensare, a riflettere, a coltivare l’umiltà come massima aspirazione. È una forma d’impegno e una festa: mi diverto e mi dispero allo stesso tempo, senza mai conoscere la noia. È bisogno di approfondire non per collezionare informazioni o etichette, né per sfoggiare un delirio enciclopedico, solo per provare a sfiorare un’emozione. È inzupparmi di materia, imbrattarmi di vino la lingua, i denti, le dita, per poi succhiarlo, assaporarlo e godere soprattutto di ciò che rimane, dopo una sana bevuta. È sempre più cultura e sempre meno usura: va bene l’utilità tecnica delle solitarie sedute di degustazione, ma vuoi mettere il confronto, la condivisione, l’amicizia, la tavola, la relazione col mondo, lo scambio equo e solidale, le bottiglie svuotate. È riscoprire nel calice il sapore celeste del sesso più selvaggio nel bosco del San Bartolo, dopo un pranzo da Uliassi; riconoscere gli umori del Garbino prima della burrasca; ritrovare le pietre spaccate della Murgia nella luce pallida di luna piena.  È custodire una piccola e preziosa parte del mondo che amo: piccola perché l’oggetto del contendere è solo del liquido raccolto in un bicchiere; preziosa perché la posta in gioco coinvolge uomini, donne, terre, storie, vite, occhi neri, cicatrici sul braccio e sorrisi che diradano la nebbia. È umanità, includere non escludere, comprendere non deridere, conoscere non sapere. È ecologia del pensiero, non burocrazia delle parole. È curiosità e rispetto per ciò che non mi appartiene. È un mezzo per riconoscere le differenze, non le identità, ma le differenze; non ciò che è uguale da secoli, ma ciò che è diverso ora e adesso, creato da uomini e donne in nome di un sogno. È educarsi a vedere attraverso: occorrono occhi allenati e un cuore grande per superare ciò che, a prima vista, sembra immobile, ma è con questi occhi e con questo cuore che la figura dell’assaggiatore può avere un senso. Semmai ne abbia, ciò che ho scritto.

Francesco Falcone

Nato a Gioia del Colle il 6 maggio del 1976, Francesco Falcone è un degustatore, divulgatore e scrittore. Allievo di Sandro Sangiorgi e Alessandro Masnaghetti, è firma indipendente di Winesurf dal 2016. Dopo un biennio di formazione nella ciurma di Porthos, una lunga esperienza piemontese per i tipi di Go Wine (culminata con il libro “Autoctono Si Nasce”) e due anni di stretta collaborazione con Paolo Marchi (Il GiornaleIdentità Golose), ha concentrato per un decennio il suo lavoro di cronista del vino per Enogea (2005-2015). Per otto edizioni è stato tra gli autori della Guida ai Vini d’Italia de l’Espresso (2009-2016). Nel 2017 ha scritto il libro “Centesimino, il territorio, i vini, i vignaioli” (Quinto QuartoEditore). Nell’estate del 2018 ha collaborato alla seconda edizione di Barolo MGA, l’enciclopedia delle grandi vigne del Barolo (Alessandro Masnaghetti Editore). A gennaio 2019, per i tipi di Quinto Quarto, è uscito il suo ultimo libro “Intorno al Vino, diario di un degustatore sentimentale”.  Nel 2020 sarà pubblicato il suo libro di assaggi, articolazioni e riflessioni intorno allo Champagne d’autore. Da sei anni è docente e curatore di un centinaio di laboratori di degustazione indipendenti da nord a sud dell’Italia.


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