In Val di Cembra per capire l’identità territoriale del Müller Thurgau6 min read

Il müller thurgau, nato dall’incrocio di riesling renano e madeleine royal per opera del prof. Hermann Müller, è un vitigno che matura al meglio in climi molto freschi, infatti ha trovato il suo habitat ideale in Valle di Cembra, luogo riparato da montagne e boschi e caratterizzato da terreni porfirici e da forte escursione termica. Si ottiene un vino  con sentori di erbe aromatiche, sambuco, salvia, frutta tropicale e agrumi, sapido in bocca con piacevole ma mai elevata acidità.

La 35^ edizione della Mostra del Müller Thurgau conclusasi il 3 luglio a Palazzo Maffei ha segnato delle novità interessanti.

Il programma ha previsto anche quest’anno numerose iniziative aperte al grande pubblico:trekking ed escursioni in bicicletta tra i vigneti, musica, momenti di intrattenimento e cena all’aperto. È stato organizzato anche uno Show Cooking a cura di Mime Kataniwa, concorrente di MasterChef Italia 11, per esaltare la versatilità del  Müller in abbinamento alla cucina internazionale.

Per i più adrenalinici e stato possibile visionare dall’alto la vallata, grazie ad un sorvolo in elicottero che ha permesso di vedere i due rovesci della stessa medaglia: da un lato della valle  il sistema di terrazzamento con i suoi 700 km di muretti a secco, che da solo è un’enorme opera d’arte patrimonio umanitario, dall’altro lato una ferita ancora da rimarginare data dagli squarci lasciati dalle cave di porfido (l’oro rosso).

La manifestazione ha visto la partecipazione di ben 82 etichette, oltre il 20% in più rispetto alla media degli ultimi anni, con un importante incremento della partecipazione di etichette straniere (ben il 30% del totale dei vini). Per la precisione erano 26, delle quali 18 tedesche, 4 svizzere e 4 della Repubblica Ceca. I riconoscimenti prevedevano l’assegnazione della Medaglia d’Oro tra 85-89,99 punti e la Medaglia d’Argento tra 80 – 84,99 punti.

Val di Cembra vista dall’alto

L’elevato standard qualitativo ha fatto in modo che  le ventiquattro etichette premiate abbiano ottenute tutte la Medaglia d’Oro.

Di queste dodici sono etichette trentine, due altoatesine, una valdostana e nove estere.

Un’altra importante novità è stata la pubblicazione, a pochi giorni dall’evento, della relazione curata dalla Fondazione Mach in collaborazione con sei atenei (Bologna, Napoli, Padova, Torino, Trento e Verona) sullo studio dei composti solforati varietali e il loro ruolo nel contributo all’aroma dei vini bianchi italiani.

Il progetto “D-Wines” ha riguardato l’analisi e la degustazione di 246 campioni di vino annata 2019 appartenenti a 18 diversi vini monovarietali di diverse regioni italiane, selezionati in accordo con le associazioni dei produttori.

Per la Regione Trentino i campioni analizzati sono stati dei Müller Thurgau e delle Nosiola, mentre per l’Alto Adige i vini analizzati erano dei Traminer Aromatico.

Müller Thurgau

Frutto della passione, pompelmo, bosso, il Müller Thurgau possiede questi aromi caratteristici che sono determinati dai “tioli varietali”, composti volatili solforati che risultano responsabili del profilo aromatico. In questo vino risultano concentrazioni anche molto superiori alle soglie sensoriali. La vinificazione può esaltare le caratteristiche del vitigno, portando in bottiglia note sensoriali “identitarie” e particolarmente apprezzate da parte dei consumatori. Si spiegano in questo modo i sentori del Müller che spesso sconfinano nel Sauvignon Blanc e che hanno aperto non poche diatribe e processi in sede di degustazione.
Resta il fatto che la Valle di Cembra ha creduto fortemente al progetto della coltivazione del müller thurgau nel suo territorio, sebbene molti pensino che sia un vino dalla poca longevità e complessità.

Procedimenti di vinificazione di molte delle cantine del territorio hanno portato al bicchiere vini che smentiscono ampliamente tali giudizi:  sempre più spesso si possono apprezzare vini di alcuni anni con una buona espressività e longevità. 

Il tutto è coltivato in un contesto dove la viticoltura viene definita “eroica”, aggettivo ampliamente abusato in quanto ormai i vignaioli ci tengono a precisare che eroe è chi esegue gesta eccezionali una tantum, mentre loro lavorano tutti i giorni in tale maniera e si sentono più uomini di fatica, che va riconosciuta e premiata.

Un lavoro difficile, faticoso e finalmente premiante che deve essere visto in ottica di ampliamento nell’offerta enologica per il futuro di questa valle, che non si ferma all’identità data dal Müller Thurgau  ma che si dovrebbe meglio identificare come progetto enogastronomico “Valle di Cembra”.

Territorio che può dare ancora molto: altri vitigni mostreranno nell’immediato futuro delle sorprese per quanto riguarda potenziale espressivo e qualitativo. Oltre alle già affermate bollicine di montagna con il Metodo Classico Trentodoc, abbiamo Chardonnay, Pinot Nero, Riesling, Schiava, Manzoni Bianco, Lagarino Bianco e alcuni Piwi.

Chiudo con alcuni vini che mi sono particolarmente piaciuti.

Toniolli RTS Müller Thurgau 2021 DOC; piacevoli sentori in bouquet floreale fruttato e di erbe aromatiche, equilibrato e persistente. Bella New Entry.

Paolazzi Müller Thurgau Pietra di Confine 2019 IGT: al naso iniziali timide note fruttate che emergono in un secondo momento lasciano libero campo a erbe aromatiche fiori bianchi e camomilla e note minerali gessose, fresco dalla buona sapidità e persistenza con un ritorno nel finale di pesca gialla.

Pelz Müller Thurgau 2020 DOC: profumi decisi, eleganti: fruttato, agrumato e vegetale, lievi note speziate dolci. Equilibrato e persistente.

Villa Corniole Trentino Superiore Doc Pietramontis 2020 e 2021: azienda agricola di impronta femminile, la mamma Maddalena ha saputo imprimere nel DNA delle proprie figlie la passione e la tenacia che la contraddistingue. Producono vini di grande qualità, di anno in anno in continuo miglioramento. Nella versione Superiore abbiamo l’espressione di un vino longevo, di grande eleganza e ricco di personalità. 2 premi a questo concorso nelle prime dieci posizioni ben meritati.

Weigut Hornstein, Müller Thurgau Classis 2020 (D): buon equilibrio e corrispondenza tra naso e bocca, floreale e fruttato pieno nei sentori viene sorretto da una giusta spalla acida, nel retrobocca tornano note gessose e sapide.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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