“Il vino è rosa”: una salutare ventata anticonformista!3 min read

Anche se è diverso tempo che non lo vedo ho conosciuto Luigi Cataldi Madonna almeno 25 anni fa ed è una di quelle persone che rimangono impresse: grande cultura unita a eccezionale disponibilità, il tutto condito da produrre vini che, anche loro, lasciano ricordi indelebili. Non conosco invece sua figlia Giulia,  che adesso credo abbia messo fermamente piede in azienda.

Per questo sono rimasto sorpreso quando mi sono visto recapitare il loro libro “Il Vino è Rosa” con tanto di amichevole e gradita dedica.

Dico subito che ho letto, anzi ho studiato il libro in due giorni, sottolineando i passaggi per me più importanti. Questo perché si tratta di un libro che definirei rivoluzionario ma forse è meglio usare le parole “fortememente innovativo e anticonformista”.

Questo sia  per la tesi che i due portano avanti e cioè che il vino rosa (non rosé o rosato)  storicamente non è assolutamente un vino di seconda fascia ma anzi, per secoli è stato quello più importante come produzione e consumo, ma per il metodo seguito, più che storico storiografico per l’abbondanza di testi citati e per come riesce ad allargare il punto di vista attuale e a dare un afflato internazionale e una visione che spazia su almeno 10 secoli.

Il libro parte dalla contestazione motivata dei termini rosé e rosato, che potrebbero essere visti come vezzeggiativi ma in realtà tendono a denigrare la categoria dei vini rosa, come se i bianchi venissero chiamati “bianchetti” e i rossi “rossellini”.

Da qui parte un excursus storico, affiancato da infiniti richiami a testi di varie epoche, per dimostrare la grande importanza del vino rosa (anzi del vino rosa 1 e rosa 2, ma che cosa sono queste due definizioni  dovrete scoprirlo da soli) che porta a corredo anche numerosi dipinti, dove il vino (rosa soprattutto, ma anche rosso) è attore, spesso principale.

Anche temi tecnici, come il diraspare o meno le uve, vengono trattati con visuale storica e fior di rimandi a testi di varie epoche e tutto questo porta ad un libro che spariglia le carte al tavolo della mondo libraio relativo al vino, portando informazioni e tesi che, se non altro, fanno riflettere e non poco.

Come fanno riflettere affermazioni che potrei definire filosofiche (o magari fatte da un professore  universitario di filosofia come Luigi) che ogni tanto spuntano dal testo come “ Non c’è un gusto universale valido per tutti i tempi e tutti i luoghi, ma è sempre il frutto di uno specifico contesto storico-culturale” che mette in riga tante spesso insulse discussioni di oggi su abbinamento cibo-vino o su mode enoiche presentate come pietre miliari della storia.

Spaziando in un arco di 10-12 secoli, grazie a questo libro, vedrete con chiarezza quanto l’attuale mondo del vino sia ristretto e provinciale, spesso (va detto!) alla pari di quello di molti altri momenti storici.

Insomma un libro che porta una ventata sbarazzina, anticonformista e salutare, che può essere letto con piacere, studiato con attenzione e magari anche criticato, con rispetto: In ogni caso vi darà qualcosa o più di qualcosa, anche se non amate il vino rosa.

Giulia e Luigi Cataldi Madonna, Il vino è rosa, Topic Edizioni, 25 euro

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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