Il “Vin Tonique” fatto con la coca e da cui nacque la Coca Cola2 min read

A Montalcino  durante una cena di solito si bene Brunello o, per aprirla, Champagne. Per questo quando, per chiuderla,  i carissimi amici del ristorante il Giglio mi hanno messo sul tavolo una bottiglia panciuta con sopra scritto “coca”, mi è venuto da alzare il ciglio.

L’ho subito riabbassato assaggiando un liquido ambrato, dal profumo di erbe officinali “e non solo”, elegante, moderatamente amaro e soavemente alcolico, tanto da permettermi di riassaggiarlo e godermelo per ben tre volte.

Ma di cosa si tratta? Di un liquore particolarissimo, che nasce  addirittura nel 1863, quando il chimico e farmacista francese Angelo Mariani creò questo tonico utilizzando del Bordeaux in cui faceva macerare per delle ore delle  foglie di coca del Perù.

Avete letto bene , coca del Perù: naturalmente il risultato non solo era corroborante ma aveva delle innegabili capacità eccitanti. Il  Vin Mariani ottenne immediatamente un successo “eccitante”, tanto da essere richiesto non solo in Francia ma anche all’estero e da personalità di spicco come lo Zar di Russia e addirittura da due Papi, Leone XIII e Pio X. Il primo arrivò addirittura a conferirgli una medaglia d’oro ufficiale.

il “Vino Tonico Mariani alla coca del Perù” in tempi in cui la medicina non era certo sviluppatissima, diventò un vero e proprio  “vino medicinale” e Mariani aprì fabbriche su fabbriche per produrlo, arrivando  fino a 12 milioni di bottiglie all’anno.

Tanta fama portava a tante imitazioni: per esempio nel 1886 un certo John Pemberton,  medico ad  Atlanta,  ispirandosi al Vin Tonique Mariani creò la Pemberton’s French Wine Coca. Per farla  miscelava vino, caramello, foglie di coca e bacche di cola. Il proibizionismo lo costrinse  a rivedere la ricetta,  eliminare il vino e  le foglie di coca: nel frattempo si era indebitato  e così  fu costretto a vendere la formula del suo prodotto a chi la fece diventare nientepopòdimenochè  Coca Cola.

Il proibizionismo colpi anche Mariani: il colpo successivo gli venne dato dal governo francese che nel 1930 proibì l’utilizzo delle foglie di coca. Così Mariani dovette cambiare la ricetta e piano piano il Vin Tonique perse il suo appeal e  la ditta  fu costretta a chiudere.

Tutta questa storia mi è stata raccontata tra un sorso e l’altro del rinato (nel 2017) Vin Tonique Mariani, fatto adesso con vermentino corso, erbe varie  e un  distillato di foglie di coca ( naturalmente privato dell’alcaloide psicotropo).

Devo ammettere che mentre lo sorseggiavo pensavo allo Zar che lo beveva, al Papa che gli conferiva una medaglia “al valore”, al medico Pemberton  e mi sentivo un po’ trasportato in un mondo antico, dove invece della Coca Cola c’era il Vin Tonique di Mariani: se non era una Belle Époque quella ….

 

Vin Tonique Mariani è importato in Italia da:

Michele Machetti/Kahata Wines

 via Cialdini 73, Montalcino

Tel. 3357309725

mm@khwines.it

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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