Caro Giulio, questa volta mi hai fatto proprio un bello scherzo! Per due anni (gamba rotta, e forte influenza) non mi hai fatto partecipare alla giuria del tuo premio, ma una cosa del genere non me l’aspettavo. Probabilmente vuoi vedere se ho le spalle abbastanza grosse o magari ti divertirai dall’alto a spiare chi troverà sicuramente da ridire, magari sussurrandolo, anche perché “la calunnia è un venticello”.
Per fortuna la degustazione del premio Gambelli, organizzata da ASET, è rigorosamente bendata e il vincitore scaturisce dalla somma dei punteggi di tutti i partecipanti all’assaggio.
Ma veniamo al dunque: la nona edizione del premio Gambelli per il miglior giovane enologo italiano under 40, che si ispira al modo di fare vino del grande e indimenticato “Maestro Assaggiatore” e che si è celebrata durante la Chianti Classico Collection 2021, è stata vinta da Alessandro Campatelli. Alessandro lavora in una cantina per cui io, da due anni a questa parte, sto scrivendo il libro della sua storia.
A questo punto ognuno potrà pensare quello che vuole ma i fatti sono che nessuno dei partecipanti all’assaggio del premio Gambelli conosce sia i vini sia gli enologi partecipanti e quindi sia io, sia Alessandro sia ASET, Associazione Stampa Enogastroagrolimentare Toscana, dormiremo sonni tranquilli.
Quindi in alto i calici per questo ragazzo di 37 anni di cui apprezzo, oltre alla bravura enologica, la semplicità, la schiettezza e last but not least, la fede interista.
Caro Giulio, sono sicuro che stai ridendo sotto i baffi, ma se invece fossi qui mi guarderesti, scrolleresti le spalle e passeresti a parlare d’altro. Magari assaggeresti uno dei vini d’Alessandro, inclineresti la testa e, dopo aver sputato a raggiera, con un filo di voce, mi diresti “Bono!”
Ciao Giulio, alla prossima.