Guida vini. Bianchi di Sardegna: la riscossa del Vermentino 20242 min read

Chiudiamo la nostra sempre più nutrita parte della guida vini dedicata ai bianchi parlando di quelli sardi. Lo facciamo con particolare piacere perché se quest’anno il leit motiv dei nostri assaggi è stato “annata 2024 con diversi problemi e quindi con vini di non altissimo profilo” assaggiando i Vermentino sardi abbiamo aggiunto alla frase di prima “esclusa la Sardegna!”

Infatti mai come quest’anno i Vermentino di Sardegna e i Vermentino di Gallura 2024 hanno mostrato non solo corpo e pienezza, ma anche nerbo, freschezza e profumi netti e classici. Più assaggiavamo e più si sorprendevamo, ricordandoci anche che sia la 2023 che la 2022  non erano state certo grandi annate.

Quindi la Sardegna si è veramente mostrata “un’isola a parte” per i bianchi 2024 in generale e per i Vermentino in particolare: considerate che quasi l’85% dei Vermentino (Sardegna e Gallura) degustati hanno raggiunto e superato gli 80 punti (lo ripetiamo sempre, per noi non è un punteggio basso perché non spariamo punteggi alti come mortaretti alla festa del patrono!) e ben 6 vini hanno ottenuto il Vino Top. Questo testimonia da una parte che l’annata 2024 non ha avuto lo stesso andamento che sul continente ma soprattutto che le caratteristiche dei Vermentino sardi sono un unicum irripetibile da altre parti, sia per componente aromatica che per pienezza e potenza.

Questo con tutto il rispetto dei molti (troppi?) vermentino piantati quasi ovunque che però hanno caratteristiche aromatiche e strutturali completamente diverse.

Il nostro consiglio è quindi quello di provare almeno un Vermentino sardo del 2024 e ricordarsi bene le sue caratteristiche perché erano anni che non si ottenevano vini del genere.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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