Gli Champagne della Regina Elisabetta, ovvero i Royal Warrant3 min read

Stappando alcune bottiglie di Champagne capita di imbattersi nell’immagine stilizzata di una corona, accompagnata dalla scritta “By appointment to Her Majesty Queen Elizabeth II purveyors of Champagne”.

In alcuni casi un apposito adesivo mostra fieramente scritta e simbolo, altre volte sono stampati sul collaretto di carta che circonda il collo della bottiglia.

Di cosa si tratta e che cosa c’entra la Regina del Regno Unito con il vino francese?

Si tratta del Royal Warrant, sigillo di appartenenza alla ristretta cerchia dei fornitori della casa reale inglese. Un bel riconoscimento per l’immagine e per la visibilità delle aziende che riescono ad ottenere questa menzione onorifica, spendibile anche a livello di marketing e comunicazione.

Il brevetto reale è concesso gratuitamente ed è soggetto a revisioni periodiche che creano un minimo di ricambio e di rinnovamento nella lista dei fornitori reali.

L’intera gamma di prodotti delle aziende selezionate può portare il sigillo reale, cosi da non creare speculazione su pochi articoli.

La lista totale delle imprese selezionate dalla corona britannica come partner ufficiali è molto nutrita e conta circa un migliaio di voci, dalle saponette ai trattori, dal programmatore software al tabasco.

Non ci sono limiti di provenienza geografica, per questo lo Champagne rientra tra i prodotti selezionati. Altri esempi? Campari-Martini, Nestlè e Schweppes fanno tutte parte della lista.

Oltre alla qualità dei prodotti, per guadagnarsi l’approvazione reale, le aziende devono mettere in atto politiche e pratiche virtuose, in particolare su tematiche come ambiente e sostenibilità.

Il Royal Warrant è un riconoscimento personale della Regina, non è una faccenda familiare.  Ogni importante membro della famiglia reale, come il Principe del Galles od il Duca di Edimburgo, ha la propria lista di preferenze e di collaborazioni commerciali.

La cara Regina Elisabetta II non si è mai fatta mancare un buon calice di vino, anzi, mi piace pensare che il buon bere abbia in parte contribuito alla sua longevità.

Lo Champagne è ben rappresentato a palazzo reale, ben 9 Maison storiche figurano nell’elenco dei suoi fornitori ufficiali. Quando vi capita tra le mani una bottiglia di questi produttori fateci caso e andate a cercare il sigillo reale.

Ecco la lista dei nove Champagne Reali, in ordine cronologico di ottenimento del Royal Warrant:

Champagne Lanson (Fornitore della Corona Britannica dal 1900)

Champagne Bollinger (dal 1955)

Champagne Moët Chandon  (dal 1955)

Champagne Veuve Cliquot-Ponsardin  (dal 1955)

Champagne Krug  (dal 1962)

Champagne Louis Roederer  (dal 1962)

Champagne Mumm (dal 1964)

Champagne Laurent-Perrier (dal 1998)

Champagne Pol Roger (dal 2004)

Essendo una lista di fornitori legata alla persona, con la scomparsa di Elisabetta tutti i Royal Warrant da lei concessi decadono immediatamente ed il suo sigillo non può più essere utilizzato sulle confezioni dei prodotti.

Le aziende dovranno presentare una richiesta per ottenere il riconoscimento dal nuovo Re che dovrà creare una propria selezione di fornitori ufficiali.

Il futuro Re Carlo III ha mostrato negli anni una grande sensibilità riguardo ambiente e biodiversità, partecipando anche in Italia ad eventi come Terra Madre, patrocinato da Slow Food. Magari la sua lista vedrà qualche nuovo ingresso legato a queste tematiche. Una cosa però è certa: a corte lo Champagne non mancherà.

Pietro Palma
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