Un fulmine a ciel sereno! Non riesco ancora a credere che Giampaolo Gravina, una delle persone più vitali che conosco sia morto. Giampaolo non era soltanto un bravo giornalista e una persona sensibile, di grande cultura, per me rappresentava il modo perfetto di coniugare conoscenza, ironia e serietà.
Era molto più giovane di me, aveva 59 anni ma la forza e la reattività di un ragazzo.
Era in Friuli per lavoro, in un luogo bellissimo, alla Subida, uno di quei posti dove si mangia e si beve bene. Stamani lo aspettavano a colazione ma non scendeva. Spero che non sia sceso per andare invece in un luogo più bello ancora, con tanta luce, liberta, e magari risate.
In realtà non so cosa dire, non riesco a mettere assieme la sua figura a un luogo che non sia il mondo del vino, sempre più vuoto di figure che possono dire e dare qualcosa.
Ciao Giampaolo, eri un caro, carissimo amico.