Gallo Nero Ski Cup…senza di me (sigh!!)2 min read

Non ci volevo credere!  Quando ho letto il comunicato stampa della prima Gallo Nero Ski Cup, gara di slalom gigante tra produttori e giornalisti del settore, ho creduto ad uno scherzo.

Infatti saranno quasi 20 anni che continuo a suggerire agli amici del Consorzio Chianti Classico una gara di sci tra giornalisti e produttori (col malcelato e magari pretenzioso  desiderio di vincerla) e che momento hanno scelto per organizzarla? L’unica volta in cui sono bloccato a letto da una frattura alla gamba destra fatta, guarda caso, sciando.

 

Quindi me la sono persa e la cosa mi è dispiaciuta non poco, anche perché a San Candido sarebbe stato molto divertente scherzare prima, durante e dopo la gara con i produttori chiantigiani e i colleghi giornalisti.

 

I lazzi e le battute sarebbero state intercalate da calici di Chianti Classico, che nei giorni della gara (svoltasi il 16 marzo) era praticamente il vino ufficiale nella meravigliosa Val Pusteria.

 

Infatti in quei giorni sono state organizzate degustazioni e presentazioni del vino chiantigiano e spero all’arrivo della gara non sia stato fatto l’etilometro ai partecipanti.

Partecipanti che, a leggere l’ordine d’arrivo, sembra partecipassero più alla Kianti Klassico ski Kup, perché per trovare un nome italiano bisogna scavare nella classifica ed  arrivare a Davide Profeti di San Felice, Felicia Palombo di Luiano e soprattutto al mio amico Luigi Cappellini del Castello di Verrazzano, premiato per  uno stranissimo “miglior tempo medio”. Visto però che i latini sostenevano che in medio stat virtus, sicuramente la gara di Luigi sarà stata virtuosa e quindi gli lancio fin da adesso la sfida per il prossimo anno.

 

Torno per un attimo serio e faccio i complimenti al Consorzio Gallo Nero per aver unito sport, turismo, vino e convivialità in una manifestazione che spero si ripeta….con me alla partenza questa volta!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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