Prendete una micro vigna di 4000 metri impiantata 130 anni fa con viti di primitivo nella zona del Monte Massico, con il sistema di allevamento dell’alberello appoggiato su una cordicella.
Raccogliete le uve a mano e grazie al fatto che il grappolo è molto spargolo dividete a mano gli acini buoni dagli altri mettendoli poi ad appassire al vento (non al sole perché bruciandosi perderebbero gli aromi).
Lasciate il vino in acciaio per 18 mesi poi imbottigliatelo e portatelo a cinque anni di vita.

Vi ritroverete un tesoro prodotto purtroppo in così poche bottiglie che rappresentano un microscopico esercizio enologico.
Questo è il Falerno del Massico Primitivo I Quadri Narciso e Boccadoro 2019 di Gennaro Papa.
Assaggiato alla presentazione della guida Vitae di AIS con Bruno Caverni e Angela Tasselli, entrambi sommelier AIS ma soprattutto colonne portanti di Winesurf.

Ecco la nostra descrizione: al naso ciliegia durone di Vignola, mora di rovo, prugna secca e nota dolce-acida, accompagnate da macchia mediterranea e liquirizia. Bocca di media lunghezza con una bella freschezza che rimane nonostante i 16.5° gradi alcolici, che non sovraccaricano il sorso.
Una rarità che vale la pena di assaggiare