Elezioni AIS: pro Antonello Maietta, alias Winston Churchill3 min read

Non sono un sommelier, non ho mai partecipato ai loro corsi, non sono mai stato iscritto all’associazione. Questa premessa per far capire in maniera inequivocabile che quello che sto per scrivere è solo e soltanto il pensiero di un esterno all’AIS, che ha seguito nell’ultimo anno con una certa attenzione quello che tutti potevano seguire e che alla fine si era fatto un’idea che i fatti hanno immancabilmente dimostrato sbagliata.

 

Saranno oramai quasi 30 anni che giro per aziende e consorzi del vino italiani e, da quando è nata Bibenda, ogni volta immancabilmente rimango (rimanevo per la precisione) stupito dalle caterve di vino con su scritto “Per guida AIS”, che praticamente da qualsiasi zona prendevano la strada di Roma.

 

Magari nella regione X o Y i soci AIS potevano non essere all’altezza, ma che la stragrande maggioranza dei vini non venissero degustati e valutati dai sommeliers locali (sicuramente molto più esperti di quei vini rispetto ad un pur bravo sommelier romano) mi è sempre sembrato strano. Ancor più strano mi sembrava come nessuno all’interno dell’AIS avesse qualcosa da ridire (magari qualcuno c’era, ma la notizia non filtrava..) e che una bella fetta delle risorse finanziare dell’associazione prendessero senza colpo ferire la strada di Roma.

 

Per questo la notizia del divorzio da Bibenda, fortemente voluta e portata avanti dall’attuale presidente AIS Antonello Maietta mi ha piacevolmente colpito, facendomi pensare “Però, bravo quel Maietta! In una botta sola ha risparmiato quasi un milione di euro e ha ridato fiato e nerbo ad un associazione che finalmente farà nascere una guida sicuramente più legata al territorio.” Ho pensato anche che per arrivare incolume ad una decisione così importante ci volessero due attributi notevoli, una grande combattività unita ad una notevole calma per tenere insieme tutti i pezzi.

 

E’ stato in quel momento che, avendo per caso sott’occhio delle foto di Winston Churchill da giovane, vi ho trovato una certa somiglianza con Antonello e così da allora, dentro di me, ho sempre affiancato Antonello (che ho conosciuto di persona solo un mese fa) all’immagine battagliera del grande statista inglese.

 

Non ho mai scritto nulla su questa “somiglianza” e mi ripromettevo di non farlo mai, quando la notizia che alle prossime elezioni Maietta rischia di non essere rieletto e ci sono ben altri tre candidati scesi in campo contro di lui,  mi ha fatto cambiare idea. “Ma come- ho pensato- l’uomo che ha ridato un senso, una credibilità, una funzione attiva a centinaia e centinaia di sommeliers, quello che ha rotto equilibri che (da esterno!!) non capivo e non approvavo, non solo non viene portato in trionfo ma rischia di essere messo da parte come una scarpa vecchia”.

 

Troppo immediato e facile il paragone con Ser Winston che dopo aver fatto vincere la guerra all’Inghilterra, nelle elezioni del 1945 non venne rieletto Primo Ministro (Antonello, tocca ferro!), salvo poi ritornare in carica nel 1951.

 

Dei tre contendenti conosco solo Alessandro Scorsone e lo giudico persona equilibrata, squisita, di ottima cultura, ma detto questo mi sembra (da esterno, sempre da esterno..) che non riconfermare Antonello sia dare il benservito alla sua rivoluzione, al nuovo corso impresso all’Associazione, con davanti forse più rischi che benefici.

 

Non essendo (mi pare di averlo già detto, vero?)  socio AIS, seguirò comunque con il dovuto distacco le prossime elezioni anche se, un minimo di tifo silenzioso lo farò, e voi ora sapete anche per chi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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