Eccovi L’Atlante!3 min read

E’ fresco di stampa l’Atlante dei territori del vino italiano. Due grandi volumi con carte geografiche perfette, fornite dall’Istituto Geografico Militare che firma l’opera con il Ministero della Politiche Agricole e Enoteca Italiana di Siena. Per sapere tutto, ma proprio tutto di ogni territorio del vino italiano dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Una enciclopedia che mette il punto in una materia attraversata da troppe tante chiacchiere, leggende, passaparola, storielle inventate.

Racconta il presidente del Comitato Scientifico Stefano Boco: “Cinque anni di lavoro sono trascorsi e mentre scrivo ripenso a come iniziò, con un giovane vignaiolo, Federico Aldrovandi, che sfogliando insieme a me il Grand Atlas des vignobles de France” di Benoit France, mi domandò: “Lo faremo mai in Italia?”

Nasce così l’Atlante straordinario sostenuto dal comitato scientifico composto da Antonio Calò, Fabio Carlesi, Giancarlo Mastella, Luigi Moio ed Eugenio Pomarici coordinati dalla segreteria composta da Giuseppe Bruni e Silvana Lilli.

Dopo le introduzioni istituzionali, c’è un breve profilo storico del vino italiano, un capitolo sulla legislazione, la radiografia della situazione attuale e un cenno geografico.

Poi si parte, regione per regione. C’è una parte introduttivo generale sulla geografica del territorio, poi la cartina dei distretti delle terre vitivinicole corredati da quota, pendenza e caratteristica dei suoli.

Di seguito si individuano le macroaree. Prendiamo il Piemonte: Colline Novarese, Canavese, Pinerolese e Val Susa, Basso Monferrato e Colline Torinesi, Alto Monferrato , terre del gavi e Terre del Moscato, Tortonese, Langhe e Roero.

Ancora nozioni di storia e varietà delle uve e dati produttivi. Poi c’è lo zoom su ciascuna macroarea con la descrizione dell’ambiente fisico e il modello vitivnicolo, le caratteristiche dei suoli, l’analisi delle docg e doc comprese nella macroaerea con ancora dati sulle cantine e la produzione e infine tuti i riferimenti legislativi possibili su ciascuna della docg e doc della regione.

A questo lavoro enciclopedico, che fissa per la prima volta palmo per palmo tutto il territorio vitivinicolo italiano, hanno contribuito il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura di Arezzo, il centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia di Firenze, il centro di ricerca per la Viticoltura di Conegliano, l’Alma Mater Studiorum di Bologna e l’Università Federico II di Napoli.

Gli autori sono Luca Pollini, Pierluigi Bucelli, Antonio Calò, Edoardo A.C Costantini, Giovanni L’Abate, Maria Tiziana Lisanti, Romina Lorenzetti, Giulio Malorgio, Luigi Moio, Eugenio Pomarici, Paolo Storchi e Diego Tomasi.

Fa effettivamente impressione come nel grande mare di informazioni in circolazione l’atlante cartaceo rimette ordine nel disordine regalando sistematicità, precisione e soprattutto nozioni scientifiche invece di certezze orecchiate.

Un punto di svolta, dunque, da cui chi si occupa di vino a vario titolo non potrà prescindere.

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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