E noi che figli siamo, a Vinitaly andiamo..5 min read

Tra pochissimi giorni a Verona si svolgerà, la 47esima edizione di Vinitaly. Lo so che non vi frega niente, ma prima di prendere decisioni affrettate circa un vostro eventuale viaggio a Verona, delle quali poi potreste pentirvi, pensateci su.  

Anche se il Mega Direttore Macchi si è già speso in questo senso, avendo messo nero su bianco che non ci sarà, non è obbligatorio fare altrettanto.

Infatti da più parti c’è stata una specie di sollevazione popolare, si son visti cortei con striscioni dove il più gettonato era: Al Vinitaly si sa, il Macchi non ci va, ma noi che fighi siamo, invece tutti andiamo. I motivi per andarci, o ritornarci, sarebbero tanti e, a parte quello di fare il contrario del Diretùr, ce ne sarebbero alcuni che vi rammento. Liberi ovviamente di postarne altri.

 

1)    Concorsi   
Non vorrete mica correre il rischio di perdervi la cerimonia di premiazione del 21 Concorso Enologico Internazionale vero? Al solo pensiero di non poter assistere all’evento, il più importante dopo la nascita della “Piastra del Camerun”, manifesto già i tipici sintomi da astinenza: tremori diffusi, allucinazioni di vario tipo e brufoleria sparsa.

Di ora in ora cresce l’attesa: il Superpremio, il Premissimo dei Premissimi, Il Premio Banca Popolare di Verona “All Stars” chi mai se lo aggiudicherà? C’è chi scommette sull’outsider “Ruzzolone nei Pirenei”, un bianco non bianco, rosso non rosso, fermo non fermo, frutto del lavoro di equipe del clan di Michele Rotolando, e chi invece punta tutto su nomi più tradizionali come il plurivincitore delle passate edizioni, il bianco non bianco, rosso non rosso, fermo non fermo, Legnaia. Molto quotati paiono anche i bianchi non bianchi, rossi non rossi, fermi non fermi Maceraia e Naturaia.

Presso i bookmaker londinesi si narra di un Emiro del Terzar che ha scommesso la sua collezione di Tex ed un vero comò in vera formica sul nome del vincitore. Il suo favorito si chiama Petrolaia.  Quale vino dunque vincerà l’ambitissima competizione? Pare che, per non scontentare nessuno, si sia optato per assegnare comunque un premio a ciascun vino iscritto. La graduatoria finale sarà stilata dopo che i 10 giudici avranno assaggiato tutti e 125.365 vini per degustare i quali si sono presi una intera giornata di tempo.

Per far fronte al calo degli ingressi a pagamento, l’Ente Fiera ha deciso di aprire alla vista del pubblico l’entusiasmante prova dei giudici, dietro pagamento di un regolare biglietto.

 

2)    Nuovi vini lanciati o lancio di nuovi vini
Da che si ricordi il Vinitaly è sempre stata la vetrina più adatta per il lancio di nuovi vini. Non è quindi nemmeno lontanamente pensabile che giornalisti tesserati, reputated blogger e casalinghe addette al vettovagliamento familiare non siano presenti.
La storia parla chiaro: è da questo palcoscenico che i più grandi vini italiani sono stati lanciati in passato. Come non ricordare il clamoroso debutto del Transilvaner dei Conti Emoferm o del Piedevalgo che segnò l’ingresso nel mondo del vino della famiglia Scholls (si pronuncia Skoll).

Per venire incontro anche al sempre più numeroso pubblico degli eno-astemi, quest’anno il privilegio del lancio dei nuovi vini è stato esteso anche a commessi, standiste/i, addetti al servizio d’ordine, pensionati ex-inpdap ed esodati.
I vari lanci sono propedeutici alla richiesta di promozione, da banale esercizio fisico al rango di disciplina olimpica e quindi per l’occasione si potranno lanciare anche vecchi vini. I lanciatori però dovranno ripulire da tannini polimerizzati e fondi vari i vialetti adibiti alle gare. Non servono caschi protettivi perché i lanci sopra alla cintura sono severamente vietati.

Le novità più novitose di quest’anno, secondo quanto dichiarato dall’ufficio stampa di Vinitaly saranno due.

1) la presentazione del vino ‘Rocco non solo magnum’, che segna l’entrata nel mondo del vino di Rocco Siffredi al fianco di Jarno Trulli. Il vino, ha spiegato l’attore, ha un legame profondo con l’erotismo ed il fatto che la bottiglia magnum abbia una insolita forma non deve trarre in inganno i clienti circa la reale qualità del vino. Durante la presentazione sarà possibile acquistare oggetti vari e gadget, mentre ‘sullo sfondo’ verranno trasmessi video con i backstage dei set cinematografici dello studio di Siffredi.

2) Nell’ambito del programma “verdi si diventa” teso allo sviluppo e all’impiego delle energie rinnovabili, la prestigiosa Università di Davis illustrerà il nuovo clone di uva “Fotovolt”. La buccia produrrà energia elettrica e la polpa palline di vino “naturale” la cui gradazione sarà controllata direttamente tramite I-Pad.     


3)    Fauna Umana

Inutile ricordare che al Vinitaly l’attrazione principale, le vere novità sono da ascriversi ai mutamenti faunistici, non fregando niente a nessuno della flora pur’essa presente in forze. Di quanto saranno cresciute le tette alla mora del padiglione AZ stand ZA in quest’anno? E la biondina del padiglione ZA stand AZ avrà tolto l’apparecchio odontoiatrico? E il giovane fusto del padiglione ZA, stand AZ, sarà riuscito a districare la catenina d’oro dal petto villoso? Quesiti che gettano in profonda angoscia il pubblico del Vinitaly, e che non mancano di appassionare pure gli sfortunati a casa, necessitando perciò  risposte dalla stampa.

 

4)    Facebooker
Ma la madre di tutti i motivi per andare al Vinitaly è dare la caccia alla nota enologa Claudia Donegaglia e domandarle come faccia a postare da una settimana su FB migliaia di motivi per andare al vinitaly, quando io ci ho messe un mese per trovarne tre.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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