Due anni fa ci lasciava Daniel Thomases1 min read

Due anni fa non sapevamo ancora che stesse per iniziare uno dei periodi più tristi e difficili degli ultimi 40-50 anni, quello in cui il Covid ci costrinse ad uno snervante lookdown, ma eravamo tristi lo stesso perchè 24 ore prima si era spento Daniel Thomases.

Il funerale in un disadorno cimitero ebraico di Firenze, in una giornata anch’essa disadorna di sole e di spirito primaverile, è ancora vivo in me assieme al dispiacere di non essere andato a trovarlo nell’ultima sua dimora a pochi chilometri da Firenze, dove si stava spegnendo neanche tanto lentamente.

Era forse una persona difficile Daniel, magari tormentata, ma nel nostro mondo è stato un maestro e un esempio.

Grande passione e grande conoscenza si fondevano ad un carattere vulcanico.

Amo pensare che fossimo amici, che la sua scelta di collaborare con noi derivasse dal rispetto che provava per la nostra testata e di questo ero e sono onorato.

Oggi è una giornata come quella al cimitero ebraico di due anni fa e anche oggi le notizie tristi non mancano.

Ciao Daniel, spero che adesso tu sia in un luogo migliore di questo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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