Del Noce: si grida per la beffa..ma si tace per i danni.2 min read

“S’ode a destra uno squillo di tromba
A sinistra risponde uno squillo..”

 

Leggendo a destra e a manca commenti sempre più squillanti sulla gaffe di Del Noce, che tracanna champagne invece di autoctone ( o dovrei dire autarchiche) bollicine in diretta per l’ultimo dell’anno, mi sono venuti in mente questi versi  del Manzoni.  Sembrava proprio, infatti, di essere chiamati a coorte per combattere contro un ferale nemico, un  pervicace denigratore dello spirito (leggi alcol) italico. Tutto questo richiedere scuse, commenti a commissioni di vigilanza e quant’altro mi suonava piuttosto eccessivo, pur non capendo perché. Ieri sera, last but not least, mi è arrivato anche il comunicato stampa del Consorzio Franciacorta, che ovviamente “stigmatizza” il fatto attribuendolo ad ignoranza etc etc.
Io continuo a non capire la gravità del fatto: in un paese dove il Presidente del Consiglio prende come sua auto ufficiale una macchina tedesca senza che nessuno abbia niente da ridire, mi sembra abbastanza strano prendersela con un dirigente pubblico che sbevazza francese. Scagli la prima pietra chi non ha mai avuto un rasoio tedesco o cinese, una radio giapponese, un qualsiasi capo di abbigliamento fatto a Taiwan o in India o in Corea invece che da italiche mani. Per non parlare poi dei kiwi Neozelandesi o cileni, dei pomodori israeliani e via cantando.
Anche se siamo in un mondo globale ci sono gesti con un maggiore significato simbolico di altri, potreste obiettare. E’ vero ed infatti il gesto di Del Noce è stato stupido, ma continuo a non capire tutta la rabbia che ha scaturito. La stessa rabbia non monta minimamente quando la televisione pubblica nemmeno considera il mondo del vino, riservandogli alcuni secondi alla settimana.  Non ho sentito stracciarsi vesti da parte di consorzi ed associazioni per i continui  servizi su ubriachi che fanno stragi e che presentano l’Italia come un paese in mano ad alcolizzati al volante (salvo poi scoprire che le morti per incidenti dovute ad assunzione di alcolici non sono nemmeno il 3% del totale).
Forse si è reagito al gesto di Del Noce perché rappresentava, oltre al quotidiano danno, la beffa? Messa così la cosa può anche starmi bene, però chi protesta così fieramente per la beffa dovrebbe almeno scendere in piazza ed  erigere barricate per continui  danni giornalieri.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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