Degustazione vini a meno di 3 € al supermercato. Positive sorprese.4 min read

Tenete a mente questi due numeri: 27 e 64,49. Il primo è il numero delle bottiglie di vino comprate in vari Super, Iper e Discount italiani, il secondo è il prezzo pagato in totale.

Avete capito bene 64.49€ per 27 bottiglie di vino: una media di 2.39€: meno delle vecchie cinquemila lire, meno della media di spesa dichiarata dalle grandi catene di distribuzione per una bottiglia di vino. Per chi spende 65€ per una buona etichetta a ristorante si tratta di un mondo lontano anni luce, ma questo è il grande ventre molle del vino italiano. Quello che fa fatturato e che non ha i lustrini e le cantine piene di barriques, quello che non offre pranzi faraonici ai giornalisti ma solo menù a prezzo fisso ai rappresentanti. Un mondo molto lontano dal giornalismo enogastronomico come la vetta di una montagna è lontana dalla sua base. Abbiamo pensato di mettere un piede in questo mondo per vedere cosa beve buona parte degli italiani, cioè quelli che non possono o  non vogliono permettersi bottiglie sopra ai 10€. Un piccolo spiraglio l’avevamo aperto con la degustazione dei vini esteri a meno di 5€ ed il risultato non era stato certo confortante.

Sarà forse per questo motivo che il giorno dell’assaggio molti redattori hanno accusato malanni stagionali ed impegni improrogabili, tanto da dover restringere la degustazione a pochi partecipanti. Prima però spieghiamo le regole: abbiamo acquistato i vini in vari supermercati italiani, dalla Puglia al nord Italia. Non abbiamo cercato vini scontati o in offerta, il prezzo pagato è quello reale, di mercato. Abbiamo ristretto la nostra degustazione solo ai vini rossi sia per comodità che per focalizzare meglio la categoria. I bianchi verranno più avanti, quando il caldo comincerà a farsi sentire. I vini acquistati coprono un po’ tutto lo stivale: Sicilia, Puglia, Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia. L’assaggio è stato fatto per zone e denominazioni, tenendo le bottiglie scoperte.

Come nel caso dei vini esteri non crediamo sia il caso di riportare tutte le schede di degustazione ma solo di trarre considerazioni dal particolare assaggio.

Possiamo dire subito che, con nostra grande sorpresa, i vini sono risultati quasi tutti più che corretti. Solo 5 vini su 27 hanno avuto un punteggio medio sotto alla sufficienza, mentre almeno 4 campioni ci hanno stupito in positivo, meritando punteggi intorno e/o superiori ai settanta punti.

La cosa che ci ha maggiormente colpito è stata la correttezza tecnica dei prodotti: vini ben fatti che niente hanno da invidiare a prodotti di prezzo più che triplo. Non siamo di fronte a grandi vini ma a prodotti corretti, che valgono abbondantemente il prezzo pagato. I nasi non sono intensi ma quasi sempre puliti, con aromi delineati, in bocca abbiamo trovato sempre una discreta potenza, qualche volta affiancata da tannini verdi. Mentre l’assaggio andava avanti i nostri sguardi diventavano sempre più increduli: ci aspettavamo vini imbevibili ed invece trovavamo correttezza ed, in alcuni casi, vini interessanti e piacevoli da bere.

Come accennato non crediamo sia il caso di parlare dei vini singoli: forse è meglio raggrupparli per regioni e dare alcune indicazioni su quelle dove i campioni erano almeno 3-4.

Veneto

Sia che si tratti di Valpolicella che di vini di altre DOC a base Cabernet abbiamo sempre trovato  vini puliti, in alcuni casi anche stuzzicanti. Spicca il Valpolicella Cadis 2005 della Cantina di Soave (3.01€)

Emilia Romagna.

Freschi e ben fatti i Sangiovese di Romagna mentre sul fronte lambrusco abbiamo trovato vini scarichi e poco netti al naso.

Toscana

Chianti corretti ma niente di più. Invece buono il Chianti Rufina 2003 della fattoria di Doccia (2.99€).

Abruzzo

Il Montepulciano  è uno dei vitigni principe per vini di basso prezzo. Per questo non ci siamo stupiti di trovare buona potenza ed anche sufficiente complessità. Il Montepulciano 2005 Brumale della Caviro è risultato uno dei migliori di tutto il lotto.

Puglia.

La vera delusione dell’assaggio: alcuni vini difettati, altri insignificanti.

Sicilia

Il Nero d’avola aiuta molto a fare vini corretti dal prezzo concorrenziale. Buon corpo e buona 

pienezza in tutti i campioni degustati. Una menzione particolare per il Nero d’Avola 2004 Nilia, imbottigliato da Cavinca.

In conclusione: questa prima escursione nel bassissimo prezzo è stata senza dubbio positiva. Pochissimi vini difettati e molta correttezza venduta a buon prezzo. A questo punto viene da domandarci: se questo passa il convento a 3€, da vini a 7-8-10€ non sarebbe lecito aspettarsi di più? Se il rapporto qualità prezzo dei nostri campioni venisse moltiplicato per 2 o per 3 si dovrebbero avere vini veramente buoni, piacevoli ed anche caratterizzati territorialmente. Invece spesso non è così: La qualità media non  è sempre esponenziale al prezzo pagato. Forse è anche per questo che la gente spende in media meno di 3€ quando compra una bottiglia, perchè non trova una reale differenza in prodotti di prezzo superiore.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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