Crowdfunding Winesurf: ce l’abbiamo fatta!4 min read

Per prima cosa GRAZIE!

GRAZIE a letterone cubitali a tutti quelli che ci hanno dato una mano.

 

Dal 31 marzo ad oggi (anzi ad ieri) quasi 200 persone hanno versato piccole o grosse cifre per il nostro crowdfunding, lanciato per rifare graficamente e strutturalmente Winesurf.

 

Da domani, grazie a 5880 euro raccolti, cominceranno i lavori che ci porteranno in autunno ad avere un Winesurf completamente nuovo, più facile da utilizzare, più leggibile, finalmente guida vini online a tutti gli effetti e con una parte dedicata ai lettori in lingua inglese.

 

Da domani, inizieremo a pensare al nuovo ma ci sembra giusto parlare del recente passato, cioè di questi due mesi che, scusate la citazione roboante, “Hanno sconvolto il mondo”.

 

Magari non hanno sconvolto il vostro ma il nostro sicuramente si, perché solo sei mesi fa pensare che i “giurassici” di Winesurf avrebbero preso in considerazione per primi nel mondo del vino italiano uno strumento innovativo come il crowdfunding, avrebbe fatto sorridere molti, in primo luogo proprio i giurassici suddetti.

 

Eccovi quindi la breve storia di come siamo riusciti nel nostro intento.

 

L’idea non è venuta a nessuno del giornale ma a mia moglie Paola, che da molto tempo mi stava tampinando proponendomi la cosa. La mia reazione per mesi deve essere stata uguale a quella di tutti i redattori di Winesurf quando gliel’ho a mia volta proposto durante la nostra riunione annuale. Guardare la persona che ti sta parlando come se stesse chiedendoti di scendere su Marte!

 

In effetti l’idea di rivolgersi online ai lettori di un giornale online per finanziarlo è un concetto non certo facile da digerire per tutti, figuriamoci per chi, come noi, non è certo nato a pane e web.

 

Le paure e le incertezze erano palpabili, la possibilità di raccogliere briciole era vista come una certezza e la conseguente brutta figura considerata quasi come unica possibilità.

 

Piano piano però la percezione della cosa è cambiata, sia grazie a chi ci ha seguito nella programmazione e attuazione delle varie fasi del crowdfunding (Francesco Terzini e Gianni Beconcini…GRAZIE!!!!),  sia soprattutto grazie a voi, che sin dal primo giorno ci avete dimostrato come eravamo stati stupidi a non averci pensato prima.

 

Raccogliere più di 1000 euro il 31 marzo, primo giorno del crowdfunding, ci ha fatto capire una cosa fondamentale: di avere credibilità, ed è’ stata forse la cosa più bella di questi due mesi.

Mano a mano che i giorni passavano arrivavano i versamenti, i commenti  e noi ci siamo sentiti come, appunto, sbarcati su Marte.

 

Lettori che commentavano il loro versamento scusandosi per non poter versare di più o utilizzando frasi scherzose “alla nostra maniera”, ci hanno non solo sorpreso e fatto grande piacere, ma ci hanno convinto in maniera tangibile che Winesurf è molto più conosciuto e apprezzato di quanto pensavano in precedenza.

 

Grazie al Crowdfunding, grazie a voi abbiamo deciso che Winesurf deve andare avanti e, come Roma per Petrolini, essere “Più grande e più bello che pria!”

 

Ma in questi due mesi siamo diventati anche un fenomeno da studiare: hanno parlato di noi riviste, siamo stati messi sotto i riflettori in convegni sul crowdfunding e tutto questo ci ha fatto riflettere, scoprendo che in certi casi il futuro ed il passato coincidono.

 

Il crowdfunding, forma innovativa e moderna di finanziamento, adattato alla nostra realtà  è diventato il modo più antico e classico per riportare lettore e giornale al vecchissimo ma valido “accordo” che esisteva  fino all’arrivo della pubblicità e che possiamo definire così: “Tu giornalista scrivi cose interessanti e vere, io lettore compro il giornale grazie alle cose interessanti e vere che scrivi  e così pago il tuo stipendio”.  

Con i costi della carta stampata questo oggi è impossibile, ma grazie “al futuribile crowdfunding” forse stiamo riuscendo a tornare al passato, ad un passato dove importante era cosa scrivevi, la tua credibilità e bravura come giornalista.

 

Fondamentale per la riuscita del Crowdfunding  è stato anche scegliere la piattaforma giusta: Produzioni dal Basso, con la possibilità di poter ottenere i fondi raccolti anche se non si arriva all’obiettivo prefissato, ci ha dato la tranquillità necessaria per poter mettere in cantiere il progetto.

 

Oggi, dopo questi due mesi “Che hanno sconvolto il mondo” siamo sicuri di aver fatto la cosa giusta e questa sicurezza ce l’avete data voi.

Siamo in debito con voi e cercheremo di sdebitarci  non solo continuando a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, ma cercando di farlo ancora meglio.

 

Grazie.

 

 

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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