Cortaccia Rossa: quando Bordeaux fa rima con Bolzano3 min read

Mentre i vini bianchi altoatesini sono da anni apprezzati sia nel territorio italiano che all’estero, i vini bordolesi della provincia hanno finora ricevuto poca attenzione. Tuttavia, i quattro  produttori (Weingut Baron Widmann, Kellerei Kurtatsch, Weingut Peter Dipoli e Weingut Tiefenbrunner) che formano il gruppo di Cortaccia Rossa, sono convinti del loro potenziale tanto da organizzare dal 2015 l’evento che porta il nome del gruppo  a cadenza biennale.

A Cortaccia l’area vinicola dedicata al taglio bordolese si estende su oltre 100 ettari tra le zone di Milla, Brental, Frauenrigl, Entiklar e Margreid Leiten. Attualmente è coltivata solo meno della metà, ma grazie ai notevoli successi ed all’alto livello qualitativo dei vini, la superficie coltivata potrebbe aumentare notevolmente nei prossimi anni. I vigneti si trovano in collina fino a 350 m di altitudine, in parte in terreni molto ripidi e caldi e sono esposti a est, sud e sud-est. I terreni argillosi di Cortaccia sono particolarmente adatti per il vitigno Merlot, mentre i terreni sabbiosi e ghiaiosi sono la base ideale per il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc. I vini si caratterizzano per la loro freschezza ed il loro frutto preciso. Le uve raggiungono la maturazione fisiologica ottimale grazie anche all’esposizione. Insomma, il terroir di Cortaccia, specie con i cambi climatici attuali, risulta veramente adatto per le varietà bordolesi

Da questa edizione l’evento “Cortaccia Rossa” è stato inserito all’interno del “Sudtirol Wine Summit”, manifestazione che ha come obiettivo presentare ad una novantina di giornalisti specialisti del settore le particolarità della regione vinicola dell’Alto Adige.

La scelta è stata vincente: l’obiettivo di avere maggiore visibilità anche sul  mercato estero è stato raggiunto, in quanto all’evento di  “Cortaccia Rossa” sono stati coinvolti oltre quaranta tra giornalisti, Master of Wine e divulgatori internazionali e nazionali, provenienti oltre che dall’Italia, dal Canada, Giappone, Corea del Sud, Germania, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra. La manifestazione si è svolta nella suggestiva cornice della cantina scavata nella roccia rossa porfirica del Centro di Sperimentazione di Laimburg. Dopo aver sfidato Bordeaux nel 2015, Bolgheri nel 2017e altri confronti internazionali  nel 2019 e nel 2021, quest’anno hanno messo assieme Italia e estero.

Il fulcro di questo evento infatti sono degustazioni alla cieca, mirate a dimostrare che gli uvaggi bordoles o i monovitigni da merlot o cabernet sauvignoni di Cortaccia possono competere ad armi pari con i grandi del vino internazionale. Circa 40 degustatori  tra i partecipanti al Wine Summit hanno degustato, in maniera rigorosamente bendata,  16 vini, suddivisi in 4 batterie: in ognuna di queste batterie c’era almeno un vino di Cortaccia uno di una blasonata cantina italiana, uno appartenente ad una grande cantina estera.

I risultati hanno creato notevole stupore, in quanto tutte e quattro le flight sono state capeggiate dai vini altoatesini. Volendo leggere i risultati in termini assoluti e seguendo solo il punteggio ottenuto in generale, le cose comunque non cambiano di molto e sottolineano come il taglio bordolese interpretato da questi  produttori altoatesini ben si esprima e si possa tranquillamente ritagliare un suo spazio interpretativo di qualità anche ad alti livelli internazionali.

Un ottimo risultato e quindi i complimenti sono d’obbligo.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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