Come perder l’aereo per Sicilia en Primeur nonché un pezzo di te stesso e poi, per fortuna, vivere felici2 min read

Mentre scrivo dovrei essere in viaggio per la prima cantina del tour di Sicilia en Primeur, la manifestazione che in cinque lunghe e fitte giornate presenta la Sicilia Enoica. Invece sono seduto all’aeroporto di Pisa, nell’attesa di prendere un volo che non dovevo nemmeno sapere esistesse.

Ma andiamo con calma: parto da casa, in treno, alle 6.00. Cambio a Empoli e poi a Pisa Centrale altro cambio per arrivare, con un treno navetta, all’aeroporto. Mi sto avviando verso questa navetta quando, tirando una serie infinita di bestemmie belluine mi accorgo di avere si il manico della valigia nella mano sinistra ma non lo zaino sulle spalle (assieme alla mia testa vuota). Provo a tornare di corsa indietro ma ormai il treno è ripartito.

Voi direte, cosa ci sarà stato mai nello zaino? Solo il biglietto e il pc, praticamente me stesso! Se ci mettiamo anche i cavi per caricare pc, cellulare, occhiali da vista, e altre cosucce la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di immolarsi dandosi fuoco al momento. Rimandando di qualche minuto la pira sono corso alla biglietteria, passato avanti a tutti al grido “EMERGENZA!” e sradicando la signora che continuava impunemente a separami dall’addetto, ho blaterato frasi sconnesse che però ha stranamente capito. Così mi ha accompagnato di persona (se è emergenza è emergenza…) da una gentile signorina che ha subito telefonato al responsabile del treno dove sopra c’era la mia vita che si allontanava, spiegando l’accaduto.

Dopo i 10 minuti più lunghi della mia esistenza, durante i quali mi sono ricresciuti e caduti i capelli 32 volte e incontrato la Madonna di Fatima e Belzebù che mi davano versioni contrastanti sul mio futuro, la signorina mi ha detto che lo zaino era stato ritrovato e me lo avrebbero consegnato dopo un’ora abbondante. Tra i molti peana alzati al cielo uno era diretto a Ryanair che però, sorda alle mie preci, non mi aspettato. Per fortuna Sicilia en Primeur non è organizzata da Cincirinella e così ho chiamato  le anime pie di AB-Comunicazione, che in poco tempo mi hanno messo in contatto con chi mi ha trovato un nuovo biglietto, però per le 20.25 di stasera.

Quindi sono in aeroporto a battere sui tasti del mio mai tanto amato pc per in primo luogo darmi del coglione, poi scusarmi ufficialmente con gli organizzatori di Sicilia En Primeur e con le cantine che dovevo visitare oggi e poi per far sapere a tutti che ho bisogno di una badante, ma di quelle brave.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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