Come è bello far in Romagna il webinar4 min read

 Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi. Questa massima Confuciana ben si adatta alla situazione del vino romagnolo che dopo un certo numero di anni di relativo immobilismo, oggi pare aver ripreso la lunga marcia (da Confucio a Mao Tze Tung il percorso è breve…) grazie all’attivismo e all’energia profusi nel Consorzio Vini di Romagna dalla neo Presidente Ruenza Santandrea.

Una marcia le cui tappe sono state abbozzate nella conferenza stampa via web (per gli esperti webinar) sullo stato dell’arte e sui progetti futuri promossa, organizzata e voluta dal Consorzio Vini di Romagna con l’aiuto di WellCom, agenzia esperta in media relations.

LE NOVITA’.

Già questa è una novità rispetto alle parche conferenze stampa cui eravamo abituati durante Vini ad Arte, l’anteprima del Romagna Sangiovese.

A me è parso di capire che una delle riflessioni che stanno alla base della progettualità sia la consapevolezza che la miniera di tesori eno-gastro-cultural-storici, ma soprattutto il VINO, siano poco raccontati in forma organizzata e che ci siano una montagna di siti web che forniscono visioni parziali. Viene così individuato il punto di partenza nella comunicazione verso il pubblico, nel nuovo sito www.cartolinedallaromagna.it (a proposito, meglio il sito delle cartoline vere e proprie) che si affianca a quello istituzionale del CVR.

Lo scopo è quello di invitare al viaggio, stimolare la curiosità e fornire assaggi di cosa può offrire il ricco territorio romagnolo. Vale la pena addentrarsi nel sito, anche per chi, come me, il territorio lo conosce.  Durante questo anno di chiusura il CVR ha portato avanti un lavoro importante; la creazione di un archivio documentale (forse servirà anche un archivio fotografico “stagionale”) suddiviso in macro argomenti: Storia e tradizioni, suolo e territorio, vino, cibo e turismo e comunicazione e marketing.

Come già saprete, Vini ad Arte non si farà nel format consueto, ma in una nuova inedita formula. L’appuntamento è fissato per il 27-30 agosto 2021. Gli ospiti della stampa internazionale visiteranno la Romagna partendo da Rimini per arrivare a Faenza, in un percorso che si svilupperà su tre giorni pieni: due dedicati alle visite sul territorio e uno alla degustazione tecnica delle nuove annate, segnatamente dei Sangiovese Riserva 2018. Quest’anno l’incoming sarà dai seguenti paesi: Europa, Cina, Giappone, USA e Canada, per un totale di circa 20 ospiti stranieri che affiancheranno gli italiani. Per il 2021 inoltre sono state fissate quattro Tour promozionali (se le regole lo consentiranno, naturalmente) in Olanda, Belgio, Danimarca e Germania.

LO STATO PRODUTTIVO

Qualche numero ci sarà utile per capire l’importanza nel panorama produttivo italiano della Romagna dei vini. Numeri ufficiali riferiti alla produzioni tutelate dal Consorzio.

L’uva trebbiano occupa 14.170 ha che garantisce la produzione di milione e 200mila bottiglie di Trebbiano doc. E’ evidente che la stragrande maggioranza del trebbiano è imbottigliato come IGP.

Il sangiovese ne occupa poco più di 6.000 e da luogo a quasi 12 milioni di bottiglie di cui poco meno di 500mila (in forte crescita) sono MGA, il fiore all’occhiello della denominazione. Meno di 900 ha (sic!) la superficie ad Albana, l’unica Docg della Romagna. Impressionante il numero di bottiglie di Sangiovese Rubicone IGT che sfiora i 92 milioni di bottiglie. Qui andrebbe avviata una riflessione su questa abnorme quantità di IGT, quando le possibilità di utilizzare le doc di sangiovese sono più di una, di due, e di tre.

Come si vede, un comparto estremamente produttivo il cui stato di salute non pare aver subito troppi contraccolpi dalla situazione pandemica, se si esclude lo stato delle piccole cantine, quasi tutte n forte crisi per ragioni che è facile immaginare. La boccata di ossigeno fornita dall’apertura estiva della riviera ha tuttavia permesso la sopravvivenza di molti. E’ forse una magra consolazione ma, come si dice da noi, “piutost che gnint, l’è mei piutost”. Un dato che riguarda i conferitori: il prezzo delle uve, riferito alla vendemmia 2019 in quanto vengono liquidate nel mese di Novembre dell’anno successivo, è mediamente tra 29 e 34 euro per quintale. Molto incerta, per via di questa situazione covid, l’andamento dei prezzi delle uve vendemmia 2020.

Ci sono altre novità che riguardano le doc romagnole; in attesa di firma al Ministero l’introduzione delle MGA del Riminese e dell’Imolese, la ratifica del Modigliana bianco e della doc comunale Rimini. Ve ne parleremo prossimamente, così come vi parleremo dei Riserva Sangiovese 2018.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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