Col Maestro Stefano Berti un G7 a occhi aperti!2 min read

Alla fine di settembre, più precisamente dal 21 al 29, ci sarà l’ennesimo G7. Questa volta però non sarà a Borgo Egnazia con la Meloni, bensì a Ortigia e sarà un G7 Agricoltura e Pesca. Per questo G7 dovremo accontentarci del  parentado meloniano, cioè il Gran Visir Lollobrigida.

Fin qui, per noi che ci occupiamo di vino, nessun brivido o palpitazione particolare, fatta eccezione per la partecipazione della FIVI (e di vari consorzi) che oltre ai numerosi temi e convegni organizzati, proporrà una selezioni di vini degli oltre 1700 soci con un focus speciale sulla regione ospitante, la Sicilia ( per i carenti in geografia Ortigia è a Siracusa che a sua volta è in Sicilia, che a sua volta si trova subito sotto alla Calabria, etc etc)

Ma non è questa la novità più ghiotta di questo G7,  che è invece la Mostra fotogarfica del Maestro Stefano Berti, vignaiolo romagnaolo semialluvionato ma mai domato, nonché stilista distintosi per aver creato la T-shirt più ricercata del millennio, “io resto figa”

La mostra fotografica è titolata “The Times They Are a-Changin’”. I tempi stanno cambiando, come già ammoniva nel 1964 Bob Dylan invitandoci ad accettare i cambiamenti come parte naturale ed essenziale della vita stessa. 

Dobbiamo perciò accettare anche il cambiamento climatico come parte della vita e trovare e provare ad adattarci? Speriamo che questo G7 ci indichi qualche strada e non si limiti a fare il “cahiers de doléances” come al solito. Nel frattempo è certo il contributo del Berti le cui freddure hanno un potere benefico sul clima. Se non su quello globale, di certo su quello di prossimità.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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