Ciao Andrea!1 min read

Chi di voi è stato prima in Arcigola e poi in Slow Food  non poteva non conoscere Andrea Bertucci, che ci ha lasciato stanotte.

Lo ha fatto in silenzio e spero senza soffrire.

Andrea era un ragazzone di circa 160-170 chili e questo, alla lunga, credo abbia influito.

Ma i suoi chili erano chili buoni perché Andrea era prima di tutto una persona buona, sempre disponibile, sempre  in movimento e motivato, specie quando si parlava di prodotti enogastronomici  toscani e in particolare della Garfagnana.

 La sua osteria/salumeria/enoteca/luogo d’incontro il Vecchio Mulino a Castelnuovo Garfagnana è stata teatro di colossali pranzi/merende/cene, di approfondite degustazioni di vini di tutto il mondo, di grandi e animate discussioni.

Andrea è stato un punto di riferimento per tanti e da quando l’indimenticabile Enzo Pedreschi ci ha lasciato è stato ancor più  l’incarnazione dell’enogastronomia garfagnina.

Con lui se ne va un pezzo meraviglioso del mio passato e di tanti amici arcigolosi: assieme abbiamo vissuto momenti irripetibili e gioiosi e quella gioia è stata talmente tanta che mitiga un poco il dispiacere per la partenza di Andrea.

Ciao Andrea, a questo punto avrai già spiegato a San Pietro le caratteristiche del mais ottofile e magari l’avrai anche convinto a bere quella cosa tremenda che è il nostratino garfagnino.

Grazie per tutto quello che ci hai sempre dato.  

La foto di Andrea e di Turismo in Garfagnana, che ringraziamo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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