Sono almeno dieci giorni che penso se sia giusto o meno scrivere questo breve articolo ma alla fine mi sono deciso.
Ogni volta che apro Facebook o Instagram mi ritrovo con immagini di colleghi giornalisti, blogger, influencer, etc in visita o in degustazione (in qualche caso sembra anche a pranzo o a cena) in varie cantine. Spesso non certo a distanza di sicurezza. Spesso senza mascherine e sicuramente non sono foto di anni fa.
Visto che la situazione è quella che è forse sarebbe il caso di prendere sul serio il nostro ruolo di comunicatori e far capire che questo è il momento in cui, se non siamo inviati speciali o giornalisti che devono documentare la realtà giornaliera, sarebbe meglio stare a casa e non girare per l’Italia come se niente fosse.
Comunicare che siamo nella cantina X o Y, grazie a foto in cui niente o ben poco fa pensare a normali distanziamenti, forse non è il buon modo di comunicare, perché poi molti si possono sentire in dovere di seguire il nostro “esempio” e di andare pure loro in visita.
Garantisco che il nostro lavoro, grazie ai molti modi che la tecnologia ci propone, si può svolgere anche dall’ufficio o da casa, in questo aiutati anche da decine e decine di brave/bravi PR.
Mi metto anch’io tra i colpevoli, in quanto circa una decina di giorni fa ho visitato due cantine, dove ho incontrato in totale tre persone, con tanto di mascherine e distanziamento. Al termine delle visite ho riflettuto tra me e me e ho capito di aver sbagliato, perché non era fondamentale visitarle in quel momento.
E qui mi rivolgo anche ai produttori, che dovrebbero avere il gentile coraggio di dire NO alle visite. Una frase garbata e la cosa si rimanda ad altra data (mi ci è venuta pure la rima).
E comunque, cari colleghi, facciamoci un piccolo esame di coscienza e poi ognuno decida cosa fare ma, se vuol proprio continuare a fare tour enoici stia veramente molto, molto attento ai distanziamenti e almeno… non metta foto sui social!