Durante la presentazione de “Il mese di Agriqualità” ( manifestazione organizzata da Toscana Cereali che vedrà fino alla metà di ottobre 20 serate dove chef di importanti ristoranti toscani utilizzeranno prodotti agricoli toscani certificati di agricoltura integrata) abbiamo potuto chiedere all’assessore All’agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori il punto di vista della regione sulla recente richiesta del Consorzio Chianti Classico di risarcimento danni fatti dagli ungulati (cinghiali, caprioli, cervi, daini) nei vigneti chiantigiani.
Questa denuncia, a cui noi abbiamo dato spazio (vedi), ha sicuramente portato alla ribalta una realtà mai affrontata in profondità.
L’Assessore Salvadori ha subito tenuto a precisare che di denuncia per adesso ne hanno parlato solo i giornali e ancora niente di ufficiale è giunto in Regione. Poi , con una battuta ad effetto “Se il Chianti Classico vuol portare in giudizio la Regione Toscana ha sbagliato mira, scegliendo il soggetto sbagliato” ha spiegato il modo di procedere su questo tema da parte degli organismi regionali. “Il metodo è quello di lavorare tutti assieme per risolvere il problema ed anche nei giorni scorsi abbiamo messo attorno ad un tavolo ben 34 soggetti interessati.” Tra questi enti e associazioni Salvadori ha sottolineato la presenza di una formata da dieci università toscane, che studierà un nuovo metodo per capire effettivamente i numeri reali degli ungulati presenti sul territorio.
In conclusione ha inoltre espresso dubbi sull’importo dei danni (100 milioni di euro , n.d.r.) causati dagli ungulati nei vigneti del Chianti Classico.
Queste le dichiarazioni dell’assessore e adesso cerchiamo di capire effettivamente cosa ha voluto dire.
A prima vista pare che la Regione Toscana voglia evitare una causa sicuramente scomoda e rischiosa per l’immagine ma non sembra molto impressionata dal possibile giudizio. Fra le righe ha però ammesso che fino adesso i numeri di ungulati su cui si discuteva non erano esatti: infatti se è stato messo in ponte un nuovo studio/censimento vuol dire che i vecchi dati facevano acqua.
Questi studi hanno però bisogno di tempo per essere portati avanti, mentre il discorso dei danni è reale è attuale. Proprio sul fronte dei danni Salvadori è sembrato molto sicuro di sé nel contestare la quantificazione fatta dal Consorzio del Chianti Classico.
A questo punto la palla ripassa al Consorzio. Nei prossimi giorni intervisteremo il Direttore Giuseppe Liberatore per capire cosa pensa delle dichiarazioni di Salvadori e sapere come si muoveranno in futuro su questo tema.