Campionato mondiale di Fish & Chips, siamo in testa!4 min read

Pensate se un inglese venisse acclamato dai napoletani come il miglior pizzaiolo del mondo, o un trippaio nativo del Kent facesse il miglior panino col lampredotto di Firenze. Tranquilli, non succederà mai!

Ma può succedere, anzi sta succedendo invece che l’italianissimo Andrea Sturniolo, nostro collaboratore da sempre (nonché unico traduttore degli articoli di Winesurf un inglese) rischi di vincere il concorso di miglior produttore di Fish & Chips di Londra e dintorni: ma per diventarlo ha bisogno di voi.  Oltre a leggere l’articolo cliccate il link che troverete sotto, non scordatevelo!

 

 

Dice “E com’è che ti sei messo a fare Fish & Chips a Londra?”: gia’, com’è?

E’ che ridendo e scherzando sono 20 anni che lavoro nella ristorazione, ma mai per mio proprio conto. Fra pizzerie, ristoranti stellati e non, caffetterie, Contract Catering e via elencando, ho ricoperto I più vari incarichi, dal lavapiatti al direttore, passando per tutto ciò’ che sta nel mezzo. Mi mancava un incarico solo: il proprietario.

Anche la mia stupenda ragazza vanta una brillante carriera da caterer, e anche a lei mancava l’esperienza da proprietaria. Dopo un velocissimo calcolo, ci siamo resi conto che I soldi per aprire un locale non c’erano (ancora), dunque la maniera più facile per cominciare la nostra carriera di proprietari era quella di lanciarsi nel vortice turbinante dello street food londinese.

Dice ancora “ho capito, ma perchè proprio Fish & Chips, non potevi proporre qualcosa di italiano?”

Due ragioni principali: è difficilissimo trovare un Fish & Chips buono e comunque non lo si trova MAI nei banchi di hot food nei mercati cittadini. In quanto a proporre qualcosa di italiano a Londra in questo momento, rispondo con un’altra domanda: ditemi che cosa manca.

Il Fish & Chips e’ un piatto-icona della Gran Bretagna gastronomica, così come lo è il Roast Beef e poco altro. Il caso vuole però che sia molto facile imbattersi in esempi mediocri (o cattivi) e molto raro invece trovare un Fish & Chips che ti ricordi perchè questo piatto sia poi diventato così popolare. La stragrande maggioranza dei Fish & Chip shops (take away) qui in UK non servono/preparano mai solo questo piatto, ma fanno anche pollo fritto, kebab, hamburger e a volte pure la pizza (sigh). Lascio a voi immaginare quanto bene questi locali possano fare ognuna di queste diversissime specialità…

Ci sono poi unità mobili che fanno Fish & Chips (e misericordiosamente solo quello) agli angoli delle strade, a volte anche bene, ma a questi furgoni (o rimorchi) raramente è permesso di vendere nelle vie dove si fanno I mercati, per diversi motivi che spaziano dalla sicurezza al divieto di transito.

Ecco dunque il nostro eureka moment: riempiamo noi questo vuoto. Il 3 Marzo di quest’anno abbiamo scaldato I motori (vabbe’, l’olio nelle friggitrici) e siamo partiti, cominciando con un solo mercato alla settimana: la domenica a Brick Lane. Nel giro di 3 mesi abbiamo avuto cosi tante offerte da altri mercati che la mia ragazza ha dovuto lasciare il suo sicurissimo lavoro per dedicarsi anima e cuore alla nostra attività.

Ora, dopo soli 6 mesi che siamo in pista è arrivata la nomination per un prestigioso premio cittadino come miglior bancarella di cibo dell’anno (Street Food Vendor of the Year)  e stentiamo a capacitarci. Spero ciò dia almeno una vaga idea di quanto diversa sia la velocita’ a cui viaggiano le cose qui in Gran Bretagna.

Dice “Ma gli inglesi cosa dicono quando vedono che un italiano e una polacca eseguono uno dei loro piatti più famosi?”
Mah, la stragrande maggioranza ci fa I complimenti, ma alcuni (veramente pochi) sono un po’ scettici… Il loro scetticismo è puntualmente mandato in frantumi quando dico “Aspetta un attimo, Jamie Oliver puo’ fare cucina italiana e io non potrei fare Fish & Chips?

Per chi avesse voglia di darci una mano a piazzarci bene per il premio, si può votare qui

http://www.londonlifestyleawards.com/london/vote/vote2.php   (categoria London Street and Food Vendor)

Il nostro nome è  Fins & Trotters (“pinne e zampetti”). Perche’ gli zampetti?? Ve lo racconto un’altra volta…

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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