Braci, come vincere la sfida della concentrazione1 min read

Vendemmia tardiva, appassimento, sovramaturazione. Un sottile filo lega tutti questi metodi che  hanno un solo obiettivo: la concentrazione. Si gioca col fuoco perchè se le uve sono troppo appassite si  rischia di avere vini stucchevoli, con basse acidità e quindi sgradevoli e poco longevi.
Ci vuole abilità,  sapienza agronomica ed esperienza enologica per ottenere un vino che sia concentrato negli zuccheri e che abbia fresca acidità e frutto non cotto.
Qualità che ovviamente non mancano quando si parla di Severino Garofano, senza forse l’enologo che ha segnato la svolta dell’enologia moderna regionale ed oggi è, assieme ai figli,  titolare dell’azienda Monaci. Nel Braci 2001 il passare degli anni avvertibile dalle note aranciate, non ha inciso sulla sua freschezza che ancora domina l’impianto gustativo. Al naso colpisce per la maturità di un frutto integro senza cessioni alle componenti molli della confettura. Elegante e di grande equilibrio, pur senza rinunciare alla potenza espressiva della concentrazione, si apre su note intense di prugna, marasca e frutti neri, per finire con rilevante  lunghezza con tannini docili pur ancora avvertibili. Uno dei vini che fa grande la Puglia.

 

 

Le Braci  2001

Salento IGT

Azienda Monaci

Tel.0832.947512

Uvaggio:Negroamaro 100%

Prezzo: 35 €

 

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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