Benstorante3 min read

Da tempo stavamo pensando ad una rubrica che parlasse, alla nostra maniera, di ristoranti. Ci siamo sempre fermati davanti alla paura di fare cose ripetitive o semplicemente inutili. Poi, durante una delle cene peggiori degli ultimi anni, venuta due giorni dopo una memorabile, l’idea di creare una rubrica che parli bene e male nello stesso tempo, che presenti errori ma anche spieghi come possa essere semplice fare bene il proprio lavoro. Così abbiamo creato la categoria dei “Tristoranti” per rappresentare quei locali da cui esci triste e, spesso, anche incazzato. Ad un tristorante contrapporremo invece un locale da dove siamo usciti felici e ben pasciuti, il “Benstorante”. Alla fine segnaleremo con indirizzo e quant’altro solo il Benstorante. Del Tristorante daremo indicazioni generiche (per non voler essere troppo cattivi) ma comunque chiare per “poter andare oltre”.

Dov’è.

Il nostro primo Benstorante si trova a Castiglione della Pescaia (GR): si chiama "da Anna" ed è uno di quei posti nati piano piano, sempre con le stesse persone in sala ed in cucina e che per questo non possono fallire.

“Il Tristorante” che inaugura la nostra rubrica si trova a Fabriano, in una ex-chiesa sconsacrata e forse era meglio se continuavano a dirci la messa.

 

Com’è.

Da Anna una semplice sala bianca, con tavoli giustamente distanziati e apparecchiati con campagnola eleganza, ti fa sentire tranquillo. Se vuoi in estate puoi sederti fuori, sotto una spaziosa tettoia.

Nel Tristorante un arredamento dark spinto (pure il bagno!!!) ti mette subito in ansia, a meno che tu non sia un frequentatore di improbabili bar da happy hour (infatti c’è un grosso bancone bar all’ingresso con tante scelte, tra cui delle patatine fritte che si sono rivelate la cosa migliore della cena).

 

Cosa si trova (storia compresa).

Da Anna è nato  praticamente in un bar e sotto un porticato rabberciato alle Rocchette, poco fuori Castiglione della Pescaia. Ci si mangiava bene allora e ci si mangia bene adesso che si è spostato in centro. E’ di casa il pesce, quello con la P maiuscola che Claudio, il titolare, trova sempre fresco al porto, distante 200 metri in linea d’aria.

Il locale di Fabriano, da quello che ci risulta, è aperto da circa un anno e non ha avuto vita facile. Propone piatti di carne di una semplicità anche positiva, peccato che i risultati non siano all’altezza delle aspettative, tipo un hamburger tanto pompato quanto insapore ed un gazpacho che in realtà era una caponata fatta male.

 

 

Come servono e cosa.

Da Anna il servizio è preciso, ma non invadente. Claudio e la sua squadra sono la cordialità fatte persona. Un piatto di crudità miste, dei moscardini cotti nel vino rosso da urlo, degli spaghetti ai calamaretti di penna, una cernia all’acqua pazza dove abbiamo leccato pure il piatto ed il vassoio sono stati “i must” della serata.

Nel Tristorante il servizio si è rivelato semplicemente tragico: tra l’antipasto (del prosciutto crudo tagliato a coltello con della mozzarella di bufala su cui era stato messo del sale grosso) ed il primo ed unico piatto (per me una specie di maccheroni alla gricia freddi e semisconditi) sono passate quasi due ore. Nel frattempo nessun cameriere si è presentato per portare via i piatti sporchi o per chiederci qualcosa.

 

I vini

Sufficiente la carta di Anna, fatta soprattutto di bianchi, sia locali che di altre regioni italiane. Ricarichi onesti.

Della carta vini del Tristorante possiamo dire poco  perché avevamo chiesto in precedenza il favore di portarci due bottiglie da casa e quindi non l’abbiamo presa in considerazione.

 

Prezzi

Da Anna, mangiando pesce dall’antipasto al dolce, vino compreso, spendi attorno ai 55€ e ti alzi contento come una pasqua.

Nel ristorante di Fabriano, per due piatti spenderai attorno ai 30-35€, ma………..

Per questo vi consigliamo il nostro Benstorante:
Ristorante Anna, Via San Benedetto Po 13, 58043 – Castiglione della Pescaia (Gr),
Tel. 0564935318, mail:info@ristorantedaanna.it

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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