Bardolino 2022: l’anno della definitiva consacrazione delle sottozone, però…2 min read

Circa due anni scrivevamo dell’avvento delle tre sottozone di  Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna esprimendo qualche dubbio.

Dopo due anni alcuni dubbi sono stati fugati (almeno in parte)  ma occorre essere chiari, proprio adesso che queste tre sottozone stanno entrando a regime.

Indubbiamente siamo di fronte ad uno “strumento” che permetterà al Bardolino di fare un salto in avanti, sia riguardo al prezzo sia al posizionamento all’interno delle carte dei vini, ma il rischio che vediamo all’orizzonte è che l’unicità territoriale diventi piano piano un’unicità aziendale, perché i vini delle sottozone che abbiamo degustato, anche se riguardano la stessa, sono molto, molto diversi tra loro.

Capiamo che i terreni possano cambiare ma quello che ci sembra prevalga adesso è la voglia del produttore di creare il suo Bardolino aziendale “super” (non superiore) approfittando del giusto interesse per la suddivisione in sottozone. Per adesso i  vini non sono moltissimi e queste differenze ci possono stare ma speriamo che in futuro si punti ad una univocità più marcata.

Dal punto di vista qualitativo infatti i vini sono buoni o molto buoni (anche piuttosto cari) e si vede lo stacco strutturale  con il Bardolino d’annata, ma il rischio sotteso che noi intravediamo andrebbe tenuto in considerazione.

Veniamo adesso ai Bardolino 2022, annata non certo eccezionale ma ben gestita. Vini piacevoli ma a cui manca la complessità aromatica di annate più fresche, anche se i profumi sono giustamente maturi e assolutamente non surmaturi.  Anche in bocca i vini mostrano equilibrio anche se la freschezza non è certo il loro cavallo di battaglia.

In generale un’annata più che discreta, con circa il 60% dei vini che raggiungono o superano i nostri fatidici 80 punti (lo ripetiamo da sempre: i nostri sono punteggi dettati dal buon senso non dalla spettacolarizzazione o dal “pompaggio” del voto) con un solo Bardolino 2022 tra i Vini Top, mentre altri due Vini Top sono ad appannaggio di Bardolino da sottozona del 2021.

A noi il Bardolino è sempre piaciuto e quindi speriamo che l’avvento delle sottozone non diventi il motivo scatenante per trasformare il Bardolino d’annata (Classico o meno) in un vino di serie B, utilizzando le uve migliori per quello che può spuntare cifre molto più alte sul mercato. Sarebbe un grave errore e a rimetterci sarebbe tutta la denominazione, peraltro già toccata dal clamoroso (e meritato) successo del Bardolino Chiaretto. Insomma, il futuro sembra roseo ma ci vorrà equilibrio.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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