Barbaresco 2004: ovvero la paura del non c’è due senza tre.2 min read

E’ già successo da altre parti ed è stata una conseguenza (quasi) logica di due annate scarse (2002-2003) come quantitativi e difficilissime in generale. Nel 2004 diversi produttori non se la sono sentita di diradare in maniera drastica. Già per due anni le rese erano state magre e le previsioni tra luglio ed agosto non facevano presagire niente di buono. Così abbiamo assistito ad un gioco di posizione, dove il produttore aspettava che fosse madre natura a diradare (2002)  o a costringerlo a farlo (2003) e madre natura che non aveva nessuna voglia di “scendere in campo”.

In diversi casi il risultato è stato una vendemmia indubbiamente buona dal punto di vista quantitativo ma non proprio ineccepibile da quello qualitativo. Le rese non bassissime hanno portato in più di un caso a vini sicuramente equilibrati ma senza quel grasso e quella potenza che fanno parte del DNA di alcune grandi denominazioni. Mi dispiace dire che, guardando i nostri assaggi, al Barbaresco è successo proprio questo.

 Mediamente infatti i vini sono ben fatti: alcuni ben equilibrati ma con trama tannica non proprio esuberante, altri invece con tannini ben vivi ma non supportati da adeguata, complessa grassezza. Solo in pochi casi abbiamo avuto la quadratura del cerchio, anche se più del 40% dei campioni assaggiati ha raggiunto almeno le tre stelle. In particolare ben 25 vini (37,3%) si sono attestati alle tre mentre solo 2 Barbaresco (2,98%) hanno ottenuto le quattro stelle. Pochi in verità e speriamo prossimamente di poter riorganizzare un assaggio con altri vini non presenti al primo per poter “rivalutare” verso l’alto questa vendemmia. Ma per adesso i risultati sono questi: nessun cinque stelle, solo due a quattro e tanti buoni vini, che speravamo più buoni, a tre. Al di sotto troviamo il mare dei 2 stelle: ben 30 campioni pari al quasi i 45% dei vini assaggiati. In questo gruppo ci sono vini che speriamo in futuro possano alzare la testa, soprattutto migliorando in finezza ed eleganza. Chiudiamo con i vini ad 1 stella (6, pari al 8,9%) e quelli esclusi per problemi vari (4, cioè il 5.9%).

Ancora un numero, anzi due: la media punti dei Barbaresco 2004 è stata di 2,22, leggermente più bassa di quella dei Barolo 2003 (2,25). Le nostre aspettative, vista la tanto conclamata differenza  qualitativa d’annata, erano ben altre!
In definitiva possiamo dire che i Barbaresco 2004 sono vini in buona parte piacevoli, ma senza quell’elegante grinta che speravamo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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