Assaggi Bolgheri. Annata ottima per i Superiore 2019 e buona per i Rosso 20203 min read

Un tempo si diceva “Ai primi freddi” riferendoci alle prime giornate autunnali di ottobre,  ma ormai questa frase si è spostata temporalmente almeno di 30-40 giorni e quindi i nostri assaggi dei rossi bolgheresi, messi in calendario per il 19 ottobre, non si sono svolti “ai primi freddi” ma “mentre il caldo continuava”.

Anche la nostra degustazione, suddivisa tra Bolgheri Superiore e Bolgheri Rosso, è stata piuttosto “calda”, nel senso che i Bolgheri Superiore del 2019 hanno riscaldato subito l’ambiente, grazie alle loro ottime caratteristiche.

Se ci possiamo sbilanciare crediamo che la vendemmia 2019 sia stata anche per i Bolgheri Superiore, non solo di altissimo profilo ma la migliore da molti anni a questa parte.

Lo hanno dimostrato nasi ampi e netti, quasi sempre ben bilanciati dal legno e se in molti casi l’alcol non era certo basso si integrava comunque bene al frutto. Questo è accaduto con qualsiasi tipo di vitigno fosse predominante nell’uvaggio, segno che la freschezza generale dell’annata ha fatto maturare bene sia le uve che si vendemmiano prima, come il merlot,  sia le più “tardive”.

In bocca si è confermata la buona maturazione con vini corposi  ma anche sapidi e dinamici: molti infatti mostrano una potenza meno monolitica rispetto ad alcune annate del passato e questo porta a una piacevolezza quasi immediata. Un’altra bella caratteristica dei Superiore 2019 è infatti  la loro maggiore prontezza rispetto ad altre annate: questo non vuol dire che siano vini già maturi ma che riescono, in molti casi, nel difficilissimo compito di essere buoni adesso e sicuramente migliori in futuro.

Ci hanno dato l’impressione di vini molto “sicuri di se stessi”, dove il produttore ha dovuto fare ben poco in cantina per portare a compimento un prodotto di alto profilo.

Che Bolgheri sia un brand che tira lo dimostrano anche i Bolgheri Rosso, che oramai entrano in commercio sempre prima.

Dato che il disciplinare  permette di entrare in commercio dal primo settembre dell’anno successivo alla vendemmia, assaggiando sempre verso ottobre in passato trovavamo uno o due vini dell’ultima annata, mentre quest’anno abbiamo avuto, accanto ai 2020 una decina abbondante di 2021.

Quest’ultimi li abbiamo trovati ancora molto grezzi e quindi crediamo sia giusto dedicare i nostri commenti alla vendemmia 2020, lasciando alla 2021 il tempo per crescere in bottiglia.

Mentre assaggiavamo i Rosso 2020 pensavo al recente assaggio en primeur dei Superiore 2020, dove avevo notato delle notevoli diversità tra i vini: queste diversità tra i rossi sono abbastanza smussate e la sensazione generale è di vini indubbiamente buoni e piacevoli ma non certo con la freschezza come prima caratteristica. I Rosso 2020 sono vini rotondi e spesso con tannini importanti, molto meno toccati dal legno rispetto al passato e con un’ottima  piacevolezza generale. Forse in qualche caso l’alcol prende il sopravento sul frutto ma mediamente siamo su un “caldo equilibrio”.

In definitiva siamo usciti dal Consorzio dei vini di Bolgheri DOC, che ringraziamo come sempre per l’aiuto,  molto soddisfatti .   

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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