Ancora sulla Gomma arabica: la panacea di tutti i mali!4 min read

Nei giorni scorsi parlavo con il nostro espatriato londinese, alias Andrea Sturniolo, del più e del meno (più io e meno lui) quando, ad un certo punto, mi ha confidato “Ma lo sai che a Merano un produttore mi ha fatto assaggiare un vino dicendomi – Beva questo! Non ci metto nemmeno un goccio di gomma arabica e senta come viene-“ Seguono commenti tra il triste e l’impotente sul fatto che oramai la gomma arabica la usano tutti e che la nostra piccola inchiesta (vedi: Gomma arabica nel vino: le risposte degli enologi   forse è più servita a farla conoscere ai produttori meno aggiornati che a far ritornare sulla retta via quelli che la utilizzavano “normalmente”.
Allora mi è venuta l’idea di andare a curiosare nell’universo gomma arabica, per capire come, quanto e soprattutto perché viene usata. Ho digitato “gomma arabica” su Google e, accanto a diversi riferimenti ai nostri articoli (sic!) ho trovato:

 

Collante Gomma Arabica Colmic 750 Grammi
14.00EUR
Collante per bigattini di incredibile potere addensante. Si differenzia dagli altri collanti in quanto mantiene le larve incollate senza cedere umidità anche a temperature esterne elevate.

 

Quindi la nostra gommetta viene utilizzata addirittura per appiccicare i bigattini (al secolo bachi di sego) e poter pasturare o pescare meglio. Non vi fa un certo effetto pensare di bere in un vino quello che viene usato come collante per bigattini? Sicuramente sarà adattissimo per i vini bianchi!

 

Subito sotto, in un sito dedicato al decoupage ho trovato il nostro universale prodotto usato come fissante per le vernici. Il problema è che purtroppo nel vino la gomma arabica non viene riportata in etichetta, altrimenti la vostra signora potrebbe utilizzare un buon rosso strutturato indistintamente sia per laccare l’anitra alla cantonese che la sua ultima creazione artistica in ceramica.

Ma dovevo arrivare al sito http://www.ever.it/it/prodotti.htm  (date anche un’occhiata all’elenco dei prodotti)se vi volete divertire) per trovare questa chicca enologica:

“ARABIC PLUS viene utilizzata per le sue caratteristiche stabilizzanti e per l’ apporto di volume e morbidezza che conferisce alle bevande”.

Volume e morbidezza… sembra di essere dal parrucchiere. Qualche produttore dotato di inventiva potrebbe brevettare il vino spray, da usare come bevanda o come lacca per i capelli.

 

Finalmente sono arrivato al sito di un importatore di gomma arabica, “The Gum Arabic Company” che ci apre una finestra su tutto lo scibile gommoso possibile immaginabile:

I Campi di applicazione della Gomma arabica sono molteplici, in quanto agente condensante, emulsionante, strutturante, oltre che stabilizzante di aromi ed oli essenziali nell’industria per la produzione di bevande, caramelle gommose e pastiglie, e come stabilizzante di schiuma per la produzione di caramelle morbide.
Dolciario
• Caramelle morbide: legante
• Chewing-gum, rivestimento: confettante
• Compresse, pasticche e caramelle estruse: esaltatore per l’effetto legante
• Mandorle, nocciole, confetti: confettante,lucidante e formazione di pellicola
• Pastiglie, caramelle: prevenuta cristallizzazione
• Caramelle dietetiche e farmaceutiche: fibra legante
• Caramelle: emulsionante e ritardante della cristallizazione

• Caramelle gommose: agente gelificante
• Caramelle gelatinose: agente gelificante ph dello zucchero
• Caramelle morbide zuccherate: agente gelificante
Industria carni e casearia
• Industria delle carni: stabilizzante, addensante
• Yogurt: stabilizzante
Industria panettiera
• Noccioline, patatine: addensante, esaltatore aromatico
• Pasta per dolci: addensante
• Omogeneizzati: protettivo colloidale
• Pane: lievitante,stabilizzante
• Torte morbide: ammorbidente e ritenzione idrica
Industria delle bevande
• Enologia: colloide protettore, effetto stabilizzante del colore,effetto organolettico, perlage

• Beveraggi torbidi: fibra e torbiditante
• Succhi disidratati: coadiuvante idrofilo
• Beveraggi istantanei:incapsulatore aromatico,stabilizzante
• Incapsulatori di aromi in forma liquida e in polvere:incapsulatore di olii essenziali,aromi
• Soft drinks: emulsionante e stabilizzante
Industria non alimentare
Inchiostri: agente emulsionante e sospensivo
Vernice, tempera: legante
• Colla liquida e collante per buste: film trasparenti collanti
• Filatelia: legante
Pesticidi, insetticidi: agente spraizzante e in sospensione
• Lacca, lastre sensibilizzanti,alchimie fotografiche: formazione della pellicola
• Tessile: legante
Industria cosmetica e farmaceutica
• Farmaci: eccipiente e componente
• Pastiglie medicinali per la tosse: ingrediente principale, non calorico e non criogenico
• Caramelle senza zucchero: ingrediente principale non calorico e non criogenico
• Per diabetici: fibra, addensane, stabilizzante, emolliente
• Sciroppi: agente sospensivo
• Sciroppi per diabetici sintetici: sorgente di fibra solubile e non calorica
• Creme, lozioni e shampoo: emulsionante, formazione di pellicola, agente sospensivo

A questo punto ho capito l’arcano: la gomma arabica è in realtà la panacea di tutti i mali: va bene e fa bene a tutto, dalle vernici agli omogeneizzati. Chi siamo noi per criticarla, per cercare di identificarla nel vino. Probabilmente i produttori la usano perché la credono medicamentosa, quasi meglio dell’Acqua Santa, che però non può essere aggiunta al vino se non vuoi essere visto come un sofisticatore angelico od un oste pio ma disonesto.
Per questo alzo bandiera bianca: usate pure tutta la gomma arabica che volete senza nemmeno sentire il minimo bisogno di riportarla in etichetta. Tanto cosa vuoi che faccia: giusto quello che potremmo definire “Effetto Elseve” che dona volume e morbidezza al tuo vino. Se poi c’è ancora qualche coglione che cerca di ottenerlo col duro lavoro in vigna ed in cantina sarà bene che si adegui…….o no.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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