A proposito di vetri pesanti: cara Albeisa ti scrivo2 min read

Cara Albeisa,
scrivo a te la letterina di fine anno. A te che sei una bottiglia, anzi un’associazione che distribuisce una bottiglia oramai famosa. Grandi vini di Langa girano il mondo dentro le tue aggraziate forme ed oramai sei uno dei marchi che contraddistingue il vino italiano nel mondo. Finanzi ed organizzi Alba Wines Exhibition, una delle manifestazioni enologiche più famose d’Italia ed ogni anno grazie a te tanti giornalisti partono da ogni parte d’Italia e del mondo per visitare le Langhe. Sei quindi un esempio in positivo di come l’unione possa fare non solo la forza, ma promuovere al meglio un territorio.

     
Proprio per questo, dopo aver ricevuto  in dono come ogni anno il tuo calendario da tavolo, mi sento di scriverti due righe. Ogni mese del calendario è dedicato ad una tua bottiglia con relativi dati, tra cui il peso. Non voglio discutere ora di una tua “storica” pesantezza, che va dai 575 grammi della bottiglia “leggera” ai 700 di quella pesante, voglio solamente farti notare una cosa. Confrontando i dati con il calendario dello scorso anno mi accorgo che” l’Albeisa leggera” è passata da 560 a 575 grammi.

15 grammi in più. Poca cosa dirai tu, ma poca cosa non è. Ho fatto due conti: se, come sostieni, sono circa 12 milioni le bottiglie “tipo Albeisa” imbottigliate ogni anno, mettiamo che quelle da 0.750 “leggere”  siano almeno la metà (il resto diviso tra Albeisa pesante, magnum, formati piccoli etc). Ci troviamo di fronte così a 6 milioni di bottiglie che pesano 15 grammi in più e che vanno a scaricare per il mondo un peso di 900 quintali di vetro in più.

Capisco: sono il solito rompiscatole che si è impuntato sulla diminuzione del peso delle bottiglie. Ma in un momento in cui tutti (almeno a parole) sembrano prendere sul serio il problema , produrre una bottiglia “leggera” più pesante non mi sembrava certo la cosa migliore da fare. Capisco che la Saint Gobain, che ti produce, abbia tutto l’interesse a farti più cicciotta, ma non sarebbe stato bello come primo segnale per un anno migliore, dimagrire un po’? Mi sarei accontentato anche degli stessi  15 grammi: sarebbe stato sempre il peso di 5 TIR in meno da impacchettare, spostare, spedire, usare, riciclare o distruggere. 900 quintali di inquinamento in meno.

Caro Enzo Brezza, tu che sei divenuto da poco presidente dell’Albeisa, come ti sentiresti se ti scaricassero nel cortile dell’azienda 900 quintali di vetro da riciclare? Facci un pensierino e poi, se ti sembrasse giusto, cerca di far dimagrire questa benedetta bottiglia. Del resto l’avete fatto con la magnum, che pesa 30 grammi in meno, potete farlo anche con le altre bottiglie.

Tanti auguri per un buon (e più leggero) 2010

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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