A Isera focus sul Marzemino, vitigno (quasi) dimenticato3 min read

La XXI edizione de “La Vigna Eccellente…ed è subito Isera”, manifestazione nata con l’intento di promuovere il Marzemino, si è svolta verso la metà dello scorso Settembre.

L’intento è quello di valorizzare il territorio e tutte le realtà che lo compongono, e porre particolare attenzione al Marzemino, vino autoctono Trentino che in questo areale trova la sua culla.

La novità di questa edizione è stata quella di rinunciare ad assegnare il premio al viticoltore della miglior vigna dell’anno di Marzemino  per aprire un focus di riflessione attraverso il Forum “ Giovani, agricoltura e Marzemino”.

Sono maturi i tempi per tracciare un nuovo percorso, anche a causa, purtroppo, delle diverse crisi che si stanno succedendo – climatica, ambientale, sanitaria, sociale ed energetica – e che implicano un necessario adeguamento, attraverso un nuovo modo di agire.

Fondamentale appunto  in questo cambiamento il ruolo dei giovani, chiamati ad esporre il proprio punto di vista, con il loro impegno attivo nel comparto agricolo, cosa che in questi ultimi anni sta avvenendo sempre più, portando nuova linfa al comparto.

Basilare è anche consapevolezza da parte delle istituzioni di questa nuova opportunità nel passaggio generazionale. A questo riguardo si è posto l’accento su quanto sia cambiata la figura dell’agricoltore, che oggi necessita un’adeguata formazione, e questo spesso fa anche la differenza nei passaggi tra generazioni, dove i più giovani portano reale innovazione e crescita.

E’ stato definito come un vero e proprio “orgoglio di ritorno” che può essere attuato solo attraverso il ritorno dei giovani in agricoltura, soprattutto nei campi, che nelle ultime generazioni è espresso con una marcia in più data dalla loro evoluzione culturale. Mentre nel passato i contadini erano considerati agli ultimi gradini della scala sociale, oggi spesso hanno il diploma di maturità o addirittura un laurea (non sempre in agraria) ed alle volte provengono da altre esperienze lavorative che hanno arricchito il loro bagaglio culturale.

Ulteriore nota innovativa è che il 30% di loro è rappresentato da donne, spesso imprenditrici di alto livello, che con la loro sensibilità hanno apportato un nuovo modo di intendere l’agricoltura e rinnovata energia.

Fondamentale è stato il ruolo dell’Istituto Agrario di San Michele, che da scuola accessibile solo a pochi è diventata aperta a tutti,  e la sempre maggiore sensibilizzazione dei giovani alle tematiche ambientali, che ha contribuito a grandi evoluzioni in tal senso spostando sempre più l’attenzione verso la trasformazione da coltivazione convenzionale a biologica e biodinamica.

Marzemino

Agricoltura di montagna non solo rappresentata da giovani viticoltori, ma anche agricoltori che affiancano ai loro prodotti enologici cereali e zootecnia. Quest’ultima anche a servizio della coltivazione biodinamica, con il ritorno all’utilizzo nei campi degli animali da traino.

E’ stato un focus importante dove si è sottolineato pure il grande sviluppo dell’enoturismo, che negli ultimi anni sta avendo una crescita vertiginosa in termini di richieste, e che la microarea di Isera non vuole trovarsi impreparata a recepire anche grazie al grande soggetto di questo areale che rimane il Marzemino, ma che purtroppo negli ultimi anni ha visto ridurre notevolmente la sua produzione, a favore di vitigni più commerciali e redditizi.

Il Marzemino meriterebbe sicuramente di essere rivalutato, considerando le sue potenzialità in termini di espressività chiaramente riconoscibile e la sua inaspettata longevità. A tal proposito in una verticale Marzemino di venticinque anni hanno saputo mostrare ancora un piglio e una freschezza impensabile.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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