Nicosia, l’Etna e il Carricante5 min read

Fondata nel 1898 da Francesco Nicosia l’azienda è giunta alla quinta generazione: l’azienda moderna si può dire che però nasce poco più di vent’anni fa, ad opera di Carmelo che la gestisce con i figli Francesco e Graziano. L’estensione vitata è di circa 60 ettari, la maggior parte dei quali sono situati su terrazzamenti posti tra i 550 ed i 750 metri d’altitudine nel comune di Trecastagni.
Altre vigne si trovano in Contrada Cancelliere Spuligni, a Zafferana Etnea, a Santa Venerina, a Linguaglossa e a Fleri, frazione del comune di Zafferana Etnea, infine l’azienda dispone di vigneti anche al di fuori del territorio etneo, nelle zone di Noto e di Vittoria.

Lo scorso anno eravamo stati a Trecastagni in occasione della quinta edizione di Bolle in Vigna, evento organizzato presso la Tenuta Nicosia di Contrada Monte Gorla e avevamo potuto assaggiare buona parte dei vini da loro prodotti.
Questa volta invece Graziano ha presentato alla stampa i suoi vini a base Carricante a Milano, presso la Terrazza Maio, all’ultimo piano della Rinascente, duranteuna degustazione guidata da Cristina Mercuri.

Cristina Mercuri e Graziano Nicosia

Il Carricante

Un tempo assai diffuso -il censimento agricolo del 1970 ne contava 1.800 ettari- questo vitigno ha visto sempre più ridotta la sua superficie vitata che attualmente è stimata in circa 260 ettari, 146 dei quali in Sicilia, quasi tutti attorno all’Etna, soprattutto sul versante Sud-Est.
Vitigno autoctono dell’Etna dove si spinge sin poco sotto i mille metri d’altitudine, il Carricante è caratterizzato da una decisa nota acida il che lo rende molto adatto anche alla produzione di vini spumanti.

I vini

I primi due vini che sono stati presentati sono Spumanti Metodo Classico prodotti con uve Carricante, il disciplinare dell’Etna Doc nella tipologia Spumante prevede l’utilizzo esclusivo di Nerello mascalese con il contributo massimo del 20% di altri vitigni a bacca nera, di conseguenza i due suddetti Spumanti escono con la denominazione Doc Sicilia.

Le uve provengono dai vigneti posti sul Monte Gorna e da altre contrade situate sul versante sud-est del vulcano ad altitudini tra i 650 ed i 750 metri slm, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con densità d’impianto di 6.000 ceppi/ettaro ed i suoli sono composti da sabbie vulcaniche e la resa è di 60 q.li/ha.
La vendemmia s’effettua a fine settembre e la vinificazione avviene in vasche d’acciaio, la primavera successiva viene imbottigliato per la rifermentazione, la sosta sui lieviti è rispettivamente di 24 mesi e di 60 mesi.

Doc Sicilia Carricante “Sosta Tre Santi” Brut Metodo Classico Millesimato 2020

Paglierino dorato luminoso.
Bel naso, frutta a polpa gialla, sentori di fieno, leggeri accenni di lieviti.
Sapido, verticale, bel frutto, spiccata vena acido-agrumata, leggere note citrine, lunga la persistenza.

Doc Sicilia Carricante “Sosta Tre Santi Sessantamesi” Brut Metodo Classico Millesimato 2019

Molto bello il colore, giallo dorato luminoso.
Elegante al naso, frutta a polpa gialla, accenni di frutta candita, cedro.
Molto verticale, intenso, sapido e con spiccata vena acida, citrino, accenni affumicati e note speziate di zenzero, lunga la persistenza.

Doc Etna Bianco “Contrada Monte San Nicolò” 2024

La Contrada Monte San Nicolò di trova nel comune di Trecastagni ed i suoi vigneti sono situati tra i 550 ed i 650 metri d’altitudine.

Il vino viene prodotto con 95% Carricante e 5% Minnella, raro vitigno quest’ultimo dell’Etna.
Vinificazione e affinamento s’effettuano in vasche d’acciaio dove il vino sosta sulle fecce fini, dopo l’imbottigliamento passano almeno altri sei mesi prima della messa in commercio.

Color paglierino con riflessi dorati.
Discretamente intenso al naso, note d’agrumi e accenni d’erbe officinali.
Fresco e sapido, con spiccata vena acida, sentori di lime e buccia di limone, buona la persistenza.

Anche la Contrada Monte Gorna di trova nel comune di Trecastagni ma i suoi vigneti sono situati ad un’altitudine più elevata, dai 700 ai 750 metri slm.

Doc Etna Bianco “Contrada Monte Gorna”
90% Carricante e 10% Catarratto provenienti dai vigneti situati sui suoli vulcanici del Monte Gorna, fermentazione in vasche d’acciaio dove l’80% del vino s’affina sulle fecce fini, il rimanente 20% viene posto per un breve periodo in tonneaux d’acacia, una volta assemblato viene imbottigliato e riposa per almeno sei mesi prima della commercializzazione.

Il vino ci è stato proposto in due diverse annate, 2024 e 2020

2024 – Color verdolino scarico.
Mediamente intenso al naso, verticale, agrumi freschi, pesca bianca.
Fresco e sapido al palato, buona vena acida, accenni vegetali, chiude leggermente amaricante con lunga persistenza.

2020 – Color oro verde, luminoso.
Intenso al naso, frutta tropicale, pesca gialla, fiori gialli, accenno tostati e affumicati.
Dotato di buona struttura, frutta tropicale e a polpa gialla, accenni di canditi, accenni di zenzero, leggeri accenni idrocarburici, note amaricanti sul fin di bocca.
Un poco evoluto.

Etna Bianco “Monte Gorna Vecchie Viti”
Prodotto con uve Carricante provenienti dalla parte più antica dei vigneti posti sul Monte Gorna, la fermentazione e la prima parte dell’affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino sosta sulle fecce fini, viene quindi posto in barriques di rovere francese dove rimane per un anno prima dell’imbottigliamento, passa quindi almeno un altro anno prima della sua messa in commercio.

Anche questo vino ci è stato presentato in due diverse annate: 2020 e 2011, quest’ultima è stata la sua prima annata di produzione.

2020 – Giallo paglierino luminoso con leggeri riflessi dorati.
Bel naso, elegante, intenso, sentori d’agrume maturo, cedro candito.
Buona la struttura, spiccata la vena acida, erbe aromatiche, timo, salvia, macchia mediterranea, ricorda a tratti le botaniche di un Vermouth, buona la sua persistenza.

2011 – Color oro antico, luminoso.
Intenso al naso, elegante, balsamico, fiori secchi, mela matura, note idrocarburiche.
Dotato di buona struttura, sapido, note piccanti di zenzero, mela gialla, confettura d’arancio, accenni nocciolati, acidità ancora ben presente, lunga la persistenza.
Un vino ancora in perfetta forma dopo quasi tra lustri dalla sua vendemmia.

Lorenzo Colombo

Lorenzo Colombo è degustatore ufficiale ONAV e creatore del Blog Io e il Vino.


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