Quando ti approcci ad una nuova annata di una denominazione blasonata, in crescita, conosciuta e apprezzata ovunque i rischi sono sempre due, da una parte quello di unirsi pedissequamente al coro delle lodi e dall’altra quello di stonare se provi a uscirne.
Da “stonati naturali” cercheremo di vedere le cose da vari punti di vista per presentare un quadro il più rispondente possibili ai risultati degli assaggi e alla situazione generale di questa denominazione.
Partiamo dai Superiore 2021, figli di un’annata certamente potente, come oramai lo sono quasi tutte. Per potente si intende purtroppo anche calda e con pochissime piogge, a cui i produttori di Bolgheri riescono a sopperire con attenzioni di vigna e di cantina che solo chi può vendere a certi prezzi si può permettere.

Quindi bisogna lodare la loro bravura ma anche capire che Bolgheri è in qualche modo “l’avamposto enoico del futuro”, dove si prova, con mezzi maggiori rispetto ad altre parti, a rimediare a quanto un clima caldo e arido per quasi tutto l’anno può creare in un vigneto.
Vi passo qualche dato interessante*: da giugno a settembre 2021 nella zona di Bolgheri sono caduti solo 20/25 (!!!) millimetri di pioggia. In tutto l’anno ne sono scesi 592 ma da gennaio a fine settembre nemmeno 300 (282). Le temperature medie massima da giugno a settembre si sono mantenute tra 29.2 di giugno e 31.5 di luglio, mentre le medie minime, in particolare a luglio e agosto non sono mai scese sotto ai 19°.
Come capite non solo fare un vino ma fare un grande vino da invecchiamento in queste condizioni non è certo facile e quindi “l’avamposto enoico verso il futuro” ha fatto sicuramente un gran lavoro di vigna e di cantina, non sottovalutando il fatto che una buona parte dei vigneti si ritrova con un vitigno svantaggiato in questi climi come il merlot.

Dal punto di vista dei vini oramai alcune caratteristiche come limportante presenza tannica e l’alcolicità sono quasi imprescindibili, ma bisogna capire come queste due componenti si affinano e si amalgamano: tra i Superiore degustati abbiamo trovato vari tipi di tannini e con diverse concentrazioni: una buona fetta ha infatti tannicità molto importanti ma abbastanza dolci, che ben si sposano ad alcol importanti ma in equilibrio. L’acidità non è certo alta ma la tipologia del vino punta su altre gambe per camminare. A proposito di camminare: i Superiore 2021 sono vini che hanno bisogno di tempo per distendersi ma con questa opulenza, potenza, concentrazione, la domanda riguarda la longevità, che non è detto sia garantita sempre e comunque.
Ma Veniamo anche ai punti positivi. A degustazione conclusa abbiamo quattro Vini Top di assoluto valore e diversi altri che hanno sfiorato il nostro massimo riconoscimento, inoltre la media punti di tutti i campioni degustati è più alta di quella della 2019 e 2020. Questo vuol dire che comunque “l’avamposto enoico del futuro” sta lavorando bene. Per inciso i migliori non hanno alte percentuali di merlot, a riprova che questo vitigno, attualmente, è l’anello più debole del sistema Bolgheri.
Per quanto riguarda i Rosso 2022, potrei snocciolarvi altri dati ma credo sia più giusto puntare su cosa sta succedendo a questa tipologia, nata per essere un vino bevibile da giovane e, specialmente nel 2022, divenuto un modo per proporre vini importanti (pure troppo) a prezzi più bassi. Il problema è che un Rosso “superiorizzato” difficilmente ha gli equilibri di un Superiore e quindi tanti Rosso 2022 hanno alcol scomposti, tannini spesso asciutti e scarsa piacevolezza. Ci dispiace dirlo ma i Bolgheri Rosso 2022 non ci hanno convinto, e sì che li abbiamo assaggiati a settembre, quando l’estate poteva averli resi più abbordabili. Come detto il clima non aiuta e le maturazioni fenoliche sono sempre più difficili da far coincidere con le alcoliche, però i Bolgheri Rosso del 2022 sono spesso vini abbastanza squilibrati, specie se confrontati con i Superiore 2022 di cui avevamo fatto una en primeur nemmeno 15 giorni prima.
In definitiva I nostri assaggi di Bolgheri hanno fotografato un momento non certo facile del rapporto vignaiolo/clima, ma Bolgheri ha tutte le carte in regola per migliorare ancora e andare oltre questa situazione.
*Archivi storici dei dati metereologici della regione Toscana