Anche quest’anno si è svolta a Lucca nella suggestiva cornice del Real Collegio l’ Anteprima Vini della Costa, kermesse con formula collaudata che vede protagonisti i vignaioli della costa toscana assieme ai loro vini appena usciti in commercio.
Ha inaugurato la manifestazione una grande cena, nella quale si è evidenziata la collaborazione tra associazione Grandi Cru e prestigiosi chef come Cristiano Tomei e Paolo Lopriore, due personaggi del panorama gastronomico Italiano dotati di creatività molto incisiva. I piatti hanno raccontato il territorio e la sua stagionalità egregiamente accompagnati da alcuni dei vini delle aziende partecipanti.
Una cena che ha permesso di gustare preparazioni fantasiose anche nelle rivisitazioni personalizzate di piatti della tradizione lucchese e toscana, e che ha offerto anche un’occasione unica per degustare alcuni vini in annate ormai difficili da trovare insieme a originali proposte e novità della Costa Toscana.
Una cena purtroppo dal prezzo non abbordabile da tutti, anche se la spesa valeva la qualità offerta.
Niente di innovativo nei due giorni seguenti che hanno visto molti appassionati affollare le sale dove erano le aziende e il chiostro dove alcuni produttori di specialità locali presentavano le proprie leccornie.
Tre salette erano dedicate alla stampa: qui i giornalisti, serviti da sommeliers, potevano degustare alcuni dei vini rossi annata 2014.
Ma per noi di Winesurf la manifestazione è anche un’ occasione per rivedere vignaioli che col tempo sono diventati nostri amici e per riassaggiare i loro vini. Tra questi sicuramente i due rossi più interessanti come il Vignalta, Sangiovese in purezza e N’antia ottenuto da selezione di varietà bordolesi di Badia di Morrona e il Vermentino di Terenzuola, sia nella versione base che nell’eccellente Fosso di Corsano.
I rossi di Marcampo, che oltre ai due vini a base Sangiovese e Merlot in due diverse percentuali e al Merlot in purezza ha presentato l’interessantissima novità: Severius, un Sangiovese in purezza assolutamente godibile.
In un’ampia sala vicino al chiostro erano invece previste alcune degustazioni guidate. Da segnalare l’interessante verticale della tenuta di Valgiano ed una particolare orizzontale dei vini di annata 2005 di alcune aziende dove ha spiccato il Vasario della Tenuta del Buonamico (già premiato a suo tempo dalle riviste Veronelli e L’espresso), un IGT Pinot Bianco in purezza che ha meravigliato per la freschezza e la bella beva malgrado i 10 anni di età.
Come ogni anno la manifestazione aveva un angolo dedicato ai campioni di botte dell’ultima vendemmia. Un angolo un po’ trascurato da tutti in quanto non ritenuto, a torto o a ragione, identificativo del vino degustato, o almeno non in un contesto del genere (diverso è se vai in una cantina e assaggi il vino di quella azienda nelle varie fasi).
Per finire ogni anno la manifestazione dedica uno spazio ad una zona vinicola straniera e quest’anno è stata la volta dei vini dei balcani che si affacciano sul’adriatico.
Una formula collaudata, come dicevamo all’inizio, ma alla quale non farebbe male un po’ di innovazione per distinguersi dalle varie manifestazioni, per di più concentrate nello stesso periodo. Inoltre, almeno il primo giorno, si è avuto qualche intoppo organizzativo che ha messo sia in difficoltà le aziende che presentavano dei bianchi sia i giornalisti presenti la mattina del sabato.
Appuntamento all’anno prossimo con, si spera, qualche novità in più, anche organizzativa.