Prime ad essere evocate avvicinando il calice al naso sono la ciliegia scura e la griotte. Quasi il ricordo dei ciliegi espiantati per far posto al pinot noir quando la viticultura riprese vita in quei luoghi dopo le devastazioni della fillossera e della Grande Guerra. Poi la crema di cassis, a rendere goloso un sorso fresco e gradevolmente vellutato, reso più intrigante da una sottile vena speziata.
Viene da Les Mazelots, il più grande dei lieux-dits di Irancy, sul versante a NO del paese che si allunga verso Saint-Bris. Patria di bianchi quest’ultima con suoli che assomigliano a quelli della vicina Chablis, mentre è terra di rossi Irancy, prima AOC del Grand Auxerrois e unica in rosso.
Solo pinot nero, senza il rustico césar ammesso in quota parte dal disciplinare: va da sé diverso da quello della Côte d’Or, ma non privo di complessità e una certa eleganza.
Lo producono i Goisot, vignerons di punta di questo terroir, abili non solo col pinot e con l’originalissimo sauvignon di Saint Bris, ma anche con lo chardonnay e con l’aligoté, che qui rivaleggia talvolta con quello di Bouzeron.
€ 22.00 circa