Predappio: una tre giorni del Sangiovese (che poi sono sei) da non perdere2 min read

Dopo la Milano-Sanremo, il Prix de l’Arc du Triomphe e il Palio dell’Uovo di Tredozio, la TRE giorni del Sangiovese di Predapppio è l’evento più atteso della stagione.

Ci sono pochi dubbi al riguardo e inoltre questa edizione, la tredicesima, parte stracarica di significati esoterici e cabalistici legati al numero 13.

Ma veniamo al sodo, non nel senso dell’Uovo di Tredozio, ma al contenuto di questa tre giorni che poi, sfogliando il programma, ti accorgi che le giornate  sono sei. Quasi una settimana interamente ludica con musica, films, cene itineranti, percorsi culturali e degustazioni di vini e prodotti tipici proposti e organizzati dall’associazione Terre di Predappio.

Se a qualcuno venisse in mente di obiettare: “Ma di manifestazioni così ce ne sono a centinaia, perché dovremmo venire a Predappio?” mi sentirei di rispondergli: “Solo alla TRE giorni di Predappio avrete la possibilità di consocere Stefano Berti e Armando Castagno”.

Stefano Berti

L’uno produttore di fama indiscussa, organizzatore eccellente, simpatia tridimensionale e grande foto umorista. Autore, tra l’altro, dei famosi Tutorial di Ravaldino visibili su FB. L’altro, avendo poche righe a disposizione mi limito a dire “Ma chi non lo conosce, dove ha vissuto sinora? In una bolla di sapone?”

Armando Castagno

Beh, sarà Armando a condurre i due seminari di sabato 1 e domenica 2 settembre. Sabato 1 ore 15,00: Castellina in Chianti, il baricentro del Chianti Classico e ore 18,00 Borgogna, la Cote Chalonnaise come un piccolo scrigno. Domenica 2 ore 15,00 : Predappio a confronto, 10 sangiovese alla cieca, metà ospiti e ore 18,00 Chablis, voce tra le conchiglie.

E poi, volete mettere poter dire un giorno ai vostri nipotini “ Io c’ero a quella mitica tre giorni”.

 

Info e prenotazioni:

www.comune.predappio.fc.it

tel.0543 921766

Facebook: i tre giorni del sangiovese e Visit Predappio

bertiste@gmail.com

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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